Moltissimi i commenti che giornalmente ricevo sul mio blog. A proposito, il numero giornaliero di accessi e di pagine viste è sempre più cospicuo e marketingfieristico.blogspot.it è salito nel ranking mondiale dei blog, secondo i dati Technorati, di ben 500.000 posizioni in pochissimi giorni.
Su GoSlow non torno, nonostante i molti commenti che ancora ricevo poiché già in abbondanza ne abbiamo parlato. Un navigante mi chiede da dove cominciare per "svecchiare" la Fiera del Levante (a proposito, a tutti chiedo di lasciare un nome, un riferimento, il proprio settore professionale, per non rispondere a dei fantasmi).
La risposta, o meglio la ricetta, non la conosco. Posso solamente esprimere un'opinione personale, da spettatore addetto ai lavori (mi è capitato di portare qualche azienda alla Campionaria barese), ma pur sempre spettatore.
La Fiera del Levante è rimasta l'unica campionaria italiana alla quale partecipano in massa le aziende che hanno una partecipazione statale o hanno avuto una quota del loro capitale sotto il controllo da parte del Ministero delle Finanze (famoso è il padiglione IRI, dove fino a qualche tempo fa trovava casa lo stand dello Stretto di Messina). Si tratta di una manifestazione che ha un carattere squisitamente politico, assolutamente anacronistica rispetto alle tendenze del comparto.
Non vedo, e non credo, possa esserci a breve/medio termine la volontà di rivedere l'assetto complessivo dell'organizzazione, anche perché il management della società che gestisce il quartiere espositivo è fortemente radicato ad una visione delle fiere il cui calendario ne è l'esplicitazione. Il post pubblicato rappresenta poi, la volontà di dare spazio ad una location fieristica della quale non avevo mai avuto modo di parlare nel blog, vista la mancanza di spunti di maggiore interesse.
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3.5.07
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