29.1.07

Fermenti nelle Fiere dedicate all'arte

Si sta svolgendo in questo fine-settimana (chiuderà i battenti oggi, lunedì 29 gennaio) ArteFiera, la più blasonata rassegna italiana dedicata all'arte moderna e contemporanea, quella che segna dal punto di vista del calendario, la ripresa delle "contrattazioni" in fatto di compravendita di opere d'arte.
Riguardo questo avvenimento, vorrei segnalare un paio di spunti che mi sono sembrati interessanti, anche se si segno diametralmente opposto. Il primo è che le installazioni di videoarte assurgono ad opera d'arte vera e propria, ed a Bologna è possibile portarsi "a casa" per la modica cifra di 100-150mila euro un Bill Viola, indiscusso maestro statunitense del genere.
Come sottolinea Brunella Torresin nel suo commento alla manifestazione, pubblicato alcuni giorni fa su La Repubblica, "si tratta di una scelta fuori dal coro, tutt'altro che scontata" (quindi da applaudire, aggiungo io) destinata ad un pubblico colto e raffinato, anche perché, a differenza di una tela o di una scultura, una videoinstallazione potrebbe non essere sempre fruibile nel salotto della propria abitazione.
Il secondo spunto, meno decoroso del primo, ma altrettanto degno di nota, è relativo ad una bagarre tutta locale (di contro ai progetti di internazionalizzazione di ArteFiera, che sull'onda del successo ha programmato per quest'anno a Shangai una prima mondiale dal titolo SH-Contemporary) che si è venuta a creare tra promotori e direttori di mostre concorrenti, quali Artissima (Torino), il cui curatore Lorenzo Rudolf (consulente di Bologna, nonché curatore di Art Basel) è in predicato di passare alla direzione di MiArt (Milano) con la quale i rapporti non sembrano essere dei migliori.
A tutto questo si aggiunge l'annuncio di una new entry come Road Of Contemporary Art, che si terrà ad aprile presso la Nuova Fiera di Roma sotto la direzione di Roberto Casiraghi, ex direttore di Artissima e che da molti è vista come l'ennesima fiera generalista destinata ad avere poco spazio in un settore, per certi versi, già saturo.
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26.1.07

Ho scoperto un plagio?

Divagazione vera e propria. Poco fa, ascoltando la musica trasmessa da una webradio (come faccio sempre quando sono al computer), sono stato attratto da alcune note che mi sono sembrate la versione concertata di All by myself, un celebre brano degli anni 70 cantato da Eric Carmen, ripreso poi da Celine Dion.
Per curiosità vado a leggere il titolo del brano, per verificare che fosse proprio quello che pensavo, e cosa leggo?
Rachmaninov, piano concerto n. 2 in Cmin, opera 18!
Vi consiglio di ascoltare l'intero componimento (la parte di cui vi parlo ne è uno dei movimenti) e poi di ascoltare la canzone: assolutamente identica.
Un altro consiglio che vi do, è la lettura dell'articolo apparso oggi su La Repubblica riguardo il rischio di declino feudale della società italiana. Come sempre la ricerca Eurispes è molto interessante e meriterebbe maggiore attenzione.
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24.1.07

Finanziaria: stop ai congressi.

Stamane leggo con preoccupazione un articolo pubblicato dal Corriere della Sera, che mette in evidenza un effetto - poco noto - dei tagli imposti dalla legge finanziaria, ovvero la perdita di 5.000 posti di lavoro nel segmento dei congressi medico-scientifici.

Lo sottolinea Federcongressi ricordando che dallo scorso ottobre il settore legato agli eventi medico-scientifici sta subendo perdite significative. «Questo è il risultato ad alto impatto sociale della situazione di stallo provocata - si legge in una nota di Federcongressi, la federazione delle associazioni del congressuale e dell'incentive, che rappresenta, attraverso le cinque associazioni-socie, più di mille aziende operanti in tutti i comparti del settore - dalla normativa riguardante la formazione continua in medicina e dal blocco delle sponsorizzazioni congressuali in vigore dal 1 gennaio 2007. Blocco adottato dalle associazioni industriali del mondo del farmaco (Farmindustria ed Assobiomedica) come risposta alla Finanziaria ed al taglio del prezzo dei farmaci».

A conclusione del primo trimestre del 2007, l'82 per cento delle aziende perderà fino a cinque congressi medico-scientifici con oltre 100 partecipanti; l'86 per cento delle aziende perderà fino a 10 corsi di aggiornamento accreditati ECM; il 71 per cento delle aziende stima un calo del fatturato fino ad un quarto del totale annuo; l'86 per cento delle aziende sarà costretta a rinunciare fino a quattro collaboratori; nel 40 per cento dei casi i tagli colpiranno in particolare la fascia di lavoratori a tempo determinato. «Questi numeri - afferma Adolfo Parodi, presidente di Federcongressi - purtroppo confermano le nostre peggiori aspettative. Non più di un mese e mezzo fa attraverso i mass media abbiamo annunciato il rischio di un calo di fatturato nel 2007 valutabile in circa 6 miliardi di euro, qualora la situazione non si sblocchi. Oggi le nostre previsioni si stanno traducendo nella perdita reale di posti di lavoro. E solo una pronta e definitiva soluzione ai problemi che da tempo, purtroppo invano, abbiamo segnalato permetterà un ritorno del settore ai livelli di occupazione e fatturato del periodo pre-crisi».

Fonte: Corriere della Sera
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23.1.07

Parte la quarta edizione del Master di Specializzazione “Comunicare con gli eventi"

Dopo qualche giorno di assenza torniamo alle grande con un post dedicato alla formazione nel campo degli eventi. Mi sono sempre chiesto se sia positivo o no il fatto che in Italia ci sia ancora poca attenzione, dal punto di vista formativo, per questo particolare ambito della comunicazione.
L'organizzazione di un Master è certamente un elemento di positività, poiché è un modo per dare ad uno strumento di comunicazione che ha l'enorme pregio di consentire alle aziende di raggiungere obiettivi importanti con investimenti tutto sommato contenuti, una maggiore visibilità; inoltre, la possibilità di far partecipare, ad esempio, coloro che negli eventi già lavorano, può contribuire a "professionalizzare" ed a creare una maggiore consapevolezza del ruolo professionale (scusate il bisticcio di parole) in azienda.
La mia perplessità (non riferita a questo Master, attendibilissimo, in quanto targato Sole 24 Ore) è riguardo a una possibile eccessiva proliferazione di corsi (che può nascere dal successo di pubblico di altre iniziative di formazione nello stesso campo), che può portare, come già successo, ad una banalizzazione dell'argomento ed alla fuoriuscita (brutta parola, lo so, ma di questo si tratta) di persone che in virtù della frequentazione di un corso, potrebbero incorrere nella tentazione di sentirsi "arrivate" (dal punto di vista della prerarazione) con la conseguenza di danneggiare un'intera categoria.
Tornado al titolo del post, la Business School del Sole 24 Ore ripropone a Milano, a partire dal 13 aprile 2007, la 4a edizione del Master di Specializzazione “Comunicare con gli eventi”.
Il Master elabora in maniera dettagliata il concetto di evento e il suo valore strategico-creativo partendo dalle tematiche classiche della comunicazione d’impresa.
Strutturato in formula week end e quindi conciliabile con l’attività lavorativa, il percorso è rivolto a giovani professionisti del settore interessati a migliorare la propria preparazione in vista di opportunità di crescita professionale o a laureati interessati ad acquisire competenze specifiche e capacità pratiche e operative.
La docenza è affidata a esperti di comunicazione di primarie agenzie ed aziende che, con una metodologia didattica interattiva ed un taglio pratico, assicurano un apprendimento graduale e completo della materia.
La partecipazione è a numero chiuso in modo da favorire una maggiore interazione con gli esperti del Sole 24 Ore.
Per maggiori informazioni, contattare l'indirizzo mail: segreteria.scuola@ilsole24ore.com, oppure il tefefono 0230223811.
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17.1.07

Nuove funzionalità del blog

Devo dire che tenere un blog ti consente anche di capire di più le infinite potenzialità tecniche offerte dalla rete. Non sono un tecnico del www, e non voglio esserlo (a ciascuno il proprio mestiere), ma per cercare di capire meglio cosa sono gli RSS e i feed, mi sono imbattuto in alcuni siti (rigorosamente in inglese) che mi hanno guidato in pochi passi alla soluzione.
Brutalmente, i feed e gli RSS sono news aggregator, aggregatori di notizie, software che consentono di rendere disponibili in tempo reale gli aggiornamenti di un sito o di un blog; in questo modo, chiunque stia cercando in rete notizie su un determinato argomento, si imbatterà in quei siti che sono implementati mediante l'utilizzo dei news aggregator.
Da oggi anche Marketing fieristico dispone di questa potenzialità che renderà il blog più facilmente consultabile nel mare magnum dell'internet (perdonatemi il tono enfatico, ma sono piuttosto soddisfatto della mia creatura che sta crescendo senza la consulenza di nessun tecnico del www).
Proseguendo nello studio (alla fine ci si prende gusto), ho inserito un'ulteriore funzionalità, di più immediato utilizzo per gli ospiti del mio blog: la possibilità di iscriversi a Marketing fieristico per ricevere via posta elettronica gli aggiornamenti. Uno strumento, spero, utile per essere informati sul sistema fieristico.
Per volesse saperne di più, questo è un link interessante.
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16.1.07

Fiere e Mostre Mercato, incentivo al turismo motivazionale


Sono sempre stato un sostenitore del concetto che enogastronomia, turismo, arte e fiere sono parti di un tutto. Le fiere sono uno straordinario strumento di veicolazione di luoghi, tradizioni e culture che in altro modo farebbero una gran fatica a farsi strada in una società sempre più globalizzata e ricca di proposte.
La Mostra Mercato del tartufo Nero di Norcia - giunta alla sua 44a edizione - ne è una delle dimostrazioni più lampanti. Un evento locale, ma che si svolge in un luogo che è uno dei giacimenti gastronomici e culturali più importati d'Italia; basti pensare alla Valnerina tutta (siamo nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in provincia di Perugia, in un triangolo di regioni formato d Umbria, Lazio e Marche) con le sue lenticchie di Castelluccio e terra di Santi (Benedetto e Rita da Cascia); sono questi fattori che motivano uno spostamento che parte anche da molto lontano (in occasione di una recente escursione in quei luoghi, il turismo proveniva dal sud e dal nord Italia senza distinzioni, oltre ad un massiccio afflusso di turisti stranieri).
È notizia di oggi di un accordo firmato tra il Comune di Norcia ed Eurochocolate, che attraverso la propria agenzia di marketing (Sediceventi di Perugia), curerà un restyling complessivo della Mostra Mercato del tartufo Nero di Norcia, che prevede un allargamento delle aree di interesse ai prodotti tipici e locali della Valnerina, l'organizzazione di workshop riservati a produttori ed espositori, la creazione di uno spazio riservato ai Comuni aderenti all'Associazione Nazionale "Città dei sapori" (nata a Norcia nel 2002), mente sotto il profilo dell'immagine e di una rinnovata fruizione degli spazi espositivi sarà realizzata una nuova ed ampliata dislocazione degli stand per tipologia di prodotti tenendo conto delle aree geografiche di provenienza e l'area espositiva sarà qualificata da una apposita cartellonistica e segnaletica in grado di condurre il visitatore attraverso un preciso itinerario tematico.
La 44a edizione avrà luogo nell'arco di due fine settimana: 23, 24 e 25 febbraio e 2, 3 e 4 marzo 2007.
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15.1.07

A Build UP Expo debutta la non-conferenza


Tra la miriade di comunicazioni che ho trovato stamattina nella mia casella Email, l'attenzione è caduta su Build UP Expo, che debutterà dal 6 al 10 febbraio prossimi presso la Nuova Fiera di Milano, una nuova manifestazione dedicata all'architettura ed alle tecnologie delle costruzioni. L'appuntamento viene presentato dall'organizzatore (Rassegne, una società di Fiera Milano SpA) come "una finestra globale sul nuovo modo di progettare l'ambiente costruito, in un momento di importante evoluzione del mondo delle costruzioni. Rinnovamento urbano, dialettica sulla cultura progettuale, sfida nell'high tech, qualità ambientale, energia, nuove norme e rinnovata competitività internazionale, offrono un contesto estremamente stimolante che Build UP Expo vuole indagare nella sua interezza. Build UP Expo rappresenta una nuova esperienza espositiva che, partendo dai processi di rinnovamento in atto, intende assumere un ruolo da protagonista nei campi della sperimentazione, delle soluzioni formali e delle tecnologie innovative."
Tralasciando in questo post, nell'ottica di renderlo leggibile nel minor tempo possibile, alcune considerazioni riguardo la concorrenza che dovrà affrontare, nonché certe partnership che mi hanno lasciato perplesso, la novità più interessante mi è parsa l'idea della non-conferenza (Unconferences).
E' sicuramente un nuovo modo di comunicare l'architettura e una modalità originale per discutere e confrontarsi che va oltre il classico convegno o la tavola rotonda.
Le Unconferences, sono incontri che consentono di discutere degli argomenti più disparati senza le regole e i limiti rituali della classica conferenza, abbattendo il muro tra relatore e pubblico, rendendo le discussioni realmente orizzontali.
Build UP Expo, confermandosi come nuovo format fieristico, assolutamente originale, particolarmente attento a tutto ciò che riguarda l'innovazione e i nuovi percorsi della comunicazione, propone una propria Unconference che verrà presentata ufficialmente nel corso della manifestazione. Sarà la prima volta in assoluto che attraverso una non-conferenza si parlerà di architettura e costruzioni.
Il tema scelto è di grande attualità, particolarmente sentito e rappresentato - sia nella convegnistica tradizionale, sia nell'esposizione - all'interno di Build UP Expo: l'energia e la sostenibilità. Ad esso verranno poi collegati tre sub-temi, attraverso i quali sarà possibile scandagliare nel dettaglio l'argomento principale: architettura dell'involucro, urbanistica e mobilità, tecnologie e prodotti.
La Unconference viene promossa da Rassegne con la collaborazione di Edilportale, che si occuperà anche della realizzazione della piattaforma tecnologica necessaria. Nel prossimo mese di gennaio, infatti, la Unconference verrà lanciata in anteprima sul web, attraverso le newsletters di Build UP Expo, Edilportale e Archiportale, proponendo una sorta di call for papers destinato a raccogliere gli interventi che confluiranno in un sito-blog aperto alle discussioni. Durante lo svolgimento di Build UP Expo, avverrà la presentazione ufficiale dell'evento che si concretizzerà poi nei mesi successivi. Gli speach e i relativi commenti che verranno raccolti in questo arco di tempo saranno oggetto di esame durante le tre sessioni (legate ai sub-argomenti: architettura dell'involucro, urbanistica e mobilità, tecnologie e prodotti) che si terranno in primavera, in sale dotate di copertura Wi-Fi per consentire al pubblico di aggiornare le discussioni e interagire con i visitatori virtuali. Sarà quindi possibile assistere fisicamente all'evento, oppure seguire lo sviluppo del dibattito e magari intervenire dalla propria postazione di lavoro, via internet. Le discussioni sviluppate nelle tre sale potranno poi intrecciarsi ed eventualmente confluire in un documento finale che consentirà di avviare la formulazione di nuovi temi da affrontare in successi appuntamenti.
Le principali particolarità della Unconference sono l'assenza di un tavolo dei relatori e la mancanza di una scaletta prefissata. Vi saranno invece alcune personalità di rilievo - l'architetto Mario Cucinella, il prof. Luigi Prestinenza Puglisi e l'ingegner Stefano Corgnati - che avranno il ruolo di traino della discussione.
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11.1.07

È nato Fieresearch, il motore di ricerca dedicato alle Fiere


Nell'apprestarmi all'aggiornamento del mio blog, ho deciso, prima di tutto, di fare un giro nel sito, e relativo blog, della San Lorenzo, un'azienda ligure che vende specialità gastronomiche on line, gestito da Antonio Tombolini, il creatore di Esperya.com. Vengo così a sapere che attraverso Google, e più esattamente tramite un servizio denominato Google CSE, tutti coloro che hanno una minima dimestichezza con l'internet - ma soprattutto hanno voglia di condividere informazioni ed una mezza giornata di tempo a disposizione - possono creare un motore di ricerca "personalizzato", dedicato alla'argomento che prediligono.
Mi sono immediatamente cimentato nella creazione di Fieresearch, il motore di ricerca dedicato alle Fiere.
La procedura è molto semplice: bisogna attivare, se non se ne è in possesso, un account di Google, scegliere un nome per il proprio motore ed inserire un certo numero di siti internet che saranno poi i risultati delle ricerche effettuate.
È possibile una customizzazione, dando, ad esempio, la possibilità ai visitatori di poter popolare il motore di ricerca aggiungendo altri siti, ovviamente in tema; maggiore sarà la quantità di siti ai quali il motore attingerà, maggiore sarà il valore dello stesso.
Vi sono anche altre possibilità, ma per mancanza i tempo ed una limitata dimestichezza con il codice HTML, ho preferito fermarmi: Fieresearch funziona e vi invito ad usarlo.
Tutti coloro che lo vorranno, potranno segnalarmi siti di fiere, eventi (e indotto correlato), postando un commento (è possibile automatizzare questo processo, ma per quanto detto prima, ho preferito non andare oltre).
Avrei voluto anche creare la home page di Fieresearch, ma avrei bisogno di un consiglio su come procedere.
Chiunque volesse inserire Fieresearch nel proprio sito, può postare un commento con la richiesta di invio del codice HTML.
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9.1.07

Grazie alle fiere, il Made in Italy conquista gli USA


"L'ingresso di un'azienda nel mercato americano è momento da preparare con particolare cura ed attenzione. L'improvvisazione non è ammessa. Le fiere rappresentano, sulla base dell'esperienza maturata in questi anni, lo strumento più utile – in particolare per le piccole e medie aziende – per presentare i propri prodotti agli operatori americani del settore prescelto." È quanto afferma Antonio Bandini, Console generale presso l'Ambasciata d'Italia a New York in una intervista a èItalia for USA.
Con altrettanta attenzione va affrontato il panorama fieristico statunitense ed il generale del nord America. Si tratta infatti di un settore che oltreoceano vive un impulso alla crescita le cui origini sono piuttosto recenti: nel decennio che va dal 1985 al 1995 il tasso annuo di crescita del settore è stato dell'8-10% annuo, a fronte del 30-40% registrato nei Paesi asiatici e degli altrettanti elevati tassi di sviluppo nell'est europeo.
Solo negli ultimi anni il sistema delle fiere nord americano, inteso come mezzo di comunicazione, si è affermando tra le aziende, con una quota di investimenti - sul totale di quelli destinati alla comunicazione e promozione - pari al 16-17% (contro una media italiana del 30%). Inoltre, la caratteristica del mercato fieristico degli Stati Uniti e del Canada determina una situazione per la quale, a fronte di 6.000-6.500 manifestazioni all'anno, si abbia una superficie espositiva venduta pari a quella contabilizzata in Europa, che di manifestazione nel vede circa 3.700 all'anno, il che significa una dimensione media elle manifestazioni pari a metà di quelle europee (ciò è dovuto alla presenza di quartieri fieristici di piccole dimensioni ed alla propensione, in quei luoghi, a scegliere come location centri congressuali, magari di grandi alberghi).
Fonte dei dati statistici: CERMES-Bocconi
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5.1.07

Boom di piccole e medie imprese nell'ict, fitness e agroalimentare

Una notizia che giunge dall'Ufficio studi di Confartigianato - strettamente legata all'andamento del settore fieristico e del suo indotto, nonché alle caratteristiche strutturali tipiche dell'Italia - fotografa un Paese i cui abitanti sono attratti dall'alta tecnologia, attenti al benessere fisico e cultori della buona tavola. Sono infatti ben 34.700 le piccole imprese nate dal 2002 ed operanti nei comparti dell'information technology, delle attività ricreative e del fitness, dell'agroalimentare e della tutela ambientale.
I centri benessere, con un tasso di crescita del 69,3% dal 2002 ad oggi, detengono il record di natalità imprenditoriale. Anche il turismo si conferma grande motore di piccola imprenditorialità, in particolare nella costruzione e manutenzione di imbarcazioni sportive e da diporto.
Continua intanto la tendenza positiva dei settori dell'informatica e telecomunicazioni che contano un totale di 13.690 piccole aziende: dal 2002 al 2006 ne sono state avviate 2.288, per un tasso di incremento del 20,1%. Aumentano i buongustai, e così l'alimentare non conosce crisi: negli ultimi 4 anni, le imprese di questo comparto sono cresciute dell'11,9%, passando da 69.149 nel 2002 a 77.398 nel marzo 2006. Confartigianato segnala in particolare le buone performances delle attività di gelateria (+18,8%) e di pasticceria (+14,8%).
A fronte di questi dati che testimoniano la grande vivacità imprenditoriale di gran parte del tessuto delle piccole e medie imprese in Italia, note dolenti arrivano dal tessile, dall'abbigliamento, dal settore della lavorazione del legno, riparazione di auto e moto e riparazione di beni personali.
Si tratta di un quadro che conferma le tendenze di consumo - ed di stili di vita - degli italiani, negli ultimi anni: il grande sviluppo di internet (anche se rimaniamo tra i fanalini di coda in Europa per l'utilizzo del www) e una significativa ascesa dei pc, soprattutto nelle famiglie, ed un'attenzione per le genuinità della tavola alla quale ho accennato in altri post.
Di contro, sappiamo del livello di sofferenza del settore tessile sotto i colpi delle concorrenza cinese; per quanto riguarda la lavorazione del legno e la riparazioni di auto, moto e beni personali, la propensione è, nei primi due casi, ad affidarsi a network di officine specializzate e particolarmente attrezzate a scapito del piccolo meccanico di una volta (a causa anche della sempre maggiore sofisticazione dei veicoli che impone al meccanico un continuo aggiornamento professionale, soprattutto nel campo dell'elettronica); nel terzo caso, il consumatore tende a sostituire il bene per la scarsa convenienza economica che ha nel farlo riparare (emblematico è il caso dei calzolai, praticamente scomparsi, almeno a Roma).
Questa notizia conferma anche i motivi per cui il sistema fieristico italiano gode di buona salute. Ciò che ne ha determinato il successo è la presenza di un sistema produttivo fatto di aziende medio-piccole ed una pressoché assenza di grandi gruppi imprenditoriali (l'esatto contrario di quanto è accaduto nel nord America dove, guardacaso, il sistema delle fiere è meno sviluppato che in Europa).
Ne deriva quindi la necessità, che potremmo definire "strutturale", di utilizzare la fiera come mezzo commerciale, ma anche di vendita e di comunicazione, d'elezione, in grado di far raggiungere alle aziende audience e mercati altrimenti irragiungibili con altre modalità.
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4.1.07

Con Foodcouture il binomio tra cibo e moda


Mi è parso interessante il binomio che Altaroma - società partecipata dalla Camera di Commercio di Roma e dal Comune di Roma, creata per promuovere la capitale come palcoscenico privilegiato per l’alta moda italiana - intende portare all'attenzione del pubblico in occasione delle prossime sfilate Primavera/Estate 2007 (dal 27 al 30 gennaio), dedicato a cibo e moda. Si chiamerà infatti Foodcouture, un percorso enogastronomico realizzato in collaborazione con chef ed esperti sommelier, che ‘vestiranno’ i sapori laziali costruendo il menù come una “sfilata di cibo” con prelibatezze e piatti sofisticati.
In realtà l'abbinamento tra cibo e moda non è del tutto originale, in quanto, sempre a Roma si svolge ai primi di luglio già da alcune edizioni, Italian Food And Fashion una manifestazione ideata ed organizzata dalla una mia collega TP e mia partner quando ero in agenzia, Fabiola Cinque.
Mentre Foodcouture è un momento di spettacolo culinario all'interno dello spettacolo della moda, Italian Food And Fashion affronta questo connubio da un punto di vista di opportunità di sviluppo economico di un territorio, quello dell'area romana, che vede moda e cucina come elementi di forte richiamo turistico.
Fonte: Camera di Commercio di Roma
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Dopo Marca tocca a PLMA


Avevo appena pubblicato il post su Marca e SoFresh che ricevo la telefonata di un amico che lavora alla Camera di Commercio di Roma, evidenetemente assiduo e tempestivo frequentatore del mio blog, il quale mi informa che una manifestazione simile, dal titolo PLMA's World of Private Label, si svolge già da tempo ad Amsterdam. A questo punto, preso dalla curiosità ho scoperto che la prossima sarà la 22a edizione e che lo scorso anno gli stand sono stati oltre 3.000 ed hanno occupato 30 padiglioni del RAI, il centro espositivo della capitale olandese, con la presenza di produttori provenienti da 60 Paesi del mondo.
Non può non sorgere spontanea una riflessione sul ritardo con il quale noi italiani arriviano a coprire dei vuoti, che altri anticipano prima che diventino tali; in parole povere, anche nella progettazione di manifestazioni fieristiche, è necessario anticipare o cogliere al volo le tendenze ed i bisogni, anche latenti, dei settori, comparti e mercati. Del resto siamo in Olanda, nella patria di Albert Hejin, la più grande catena di distribuzione olandese con 650 punti vendita, una delle più innovative d'Europa nella proposizione di originali layout di vendita (vedi quello a pianta circolare, che ripropone una città con il centro e la periferia, a Purmerend).
Approfondendo ancora di più l'argomento (il mio passato di creativo nella comunicazione punto vendita mi ha professionalmente deformato) mi sono imbattuto in una ricerca condotta da ECR Italia e KPMG, che in realtà non dice nulla di nuovo affermando che in Italia, i fornitori di grossi marchi ammettono che i propri programmi per il lancio di nuovi prodotti non hanno il successo sperato. Solo due prodotti nuovi su dieci introdotti in Italia continuano ad avere successo dopo un anno. I produttori di marchi intervistati affermano che ciò è dovuto al fatto che questo nuove linee non migliorano molto la vita dei consumatori.
Una delle critiche mosse più frequentemente è che non c’è una “vera” innovazione nei prodotti immessi sul mercato. L’indagine condotta presso i produttori indica che le linee uniche e non ancora sul mercato ricevono la migliore accoglienza, seguite da un restyling del packaging. I prodotti lanciati in risposta ai prodotti di un concorrente non sono realmente visti come innovativi dagli intervistati.
Del resto, chi si occupa di merchandising, sa che l'80% del fatturato di un supermercato è dato dal 20% delle referenze presenti nello stesso.
Tutto questo per dirvi che l'ICE prevede di realizzare per PLMA's World of Private Label una collettiva italiana suddivisa nei settori prodotti food, perishable food e non-food per un totale di circa 1.500 mq.
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L'agroalimentare del frusinate in missione a Londra e Copenaghen

Tra febbraio e marzo di quest'anno una nutrita schiera di imprenditori provenienti dalla provincia di Frosinone si lancerà alla conquista di nuovi mercati europei. L'Unioncamere Lazio, in collaborazione con ASPIN (Azienda speciale della Camera di Commercio di Frosinone), ha promosso, nell’ambito del programma di attività promozionale, la partecipazione di una collettiva di imprese laziali alla prossima edizione della Fiera agroalimentare “TEMA 2007”, in programma a Copenaghen dal 25 al 28 febbraio. Per questa manifestazione, il settore di attività interessato fa riferimento alle produzioni di vino, olio extra vergine d’oliva, conservati, aromi, sughi, salse, paste alimentari, prodotti da forno dolci e salati e prodotti biologici.
Il mese successivo sarà la volta della partecipazione collettiva alla biennale del settore Food & Beverage del Regno Unito “I.F.E – International Food and Drink Exhibition”, che si terrà a Londra dal 18 al 21 marzo; il posizionamento degli espositori è previsto all’interno del padiglione italiano nell’area ICE.
Il territorio della provincia di Frosinone è, tra quelli del Lazio, uno dei più ricchi in termini di Prodotti Tradizionali, DOP, IGT e SGT, molti dei quali a rischio. Una ragione in più, allora, per scoprire l'aglio rosso di Castelliri, la Casata Pontecorvese, il pecorino di Picinisco piuttosto che il Cacioricotta di bufala di Amaseno.
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A Verona il congresso OIV


L'organizzazione e lo svolgimento dell'edizione 2008 del congresso dell'O.I.V. (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino) è stata affidata alla città di Verona. Nella città scaligera si daranno appuntamenti gli esperti e le delegazioni ufficiali di quarantadue Paesi membri, nonché di numerosi osservatori e rappresentanti della filiera vitivinicola nazionale ed internazionale.
Come si apprende dal comunicato emanato dal Minstero, "tale occasione costituisce per il nostro Paese, che è tra i principali prodotti del vino a livello mondiale un’opportunità unica di incontro con produttori e operatori europei e del nuovo mondo, che avranno la possibilità di affrontare nelle sessioni congressuali i temi scientifici all’ordine del giorno e che potranno conoscere direttamente con visite tecniche post-congresso nelle principali regioni vitivinicole italiane, la realtà produttiva ed enologica del nostro Paese."
L'O.I.V. è un’istituzione intergovernativa a carattere scientifico e tecnico operante nel settore della vite e dei prodotti derivati. Fra i principali compiti dell’O.I.V. rientrano la formulazione di raccomandazioni da applicare negli Stati membri in materia di produzioni e pratiche enologiche, l’assistenza ad altre organizzazioni internazionali intergovernative, l’armonizzazione di norme internazionali e l’elaborazione di nuove.
Le linee programmatiche per il futuro riguardano la qualità igienica del vino, la protezione degli interessi viticoli ed il miglioramento delle condizioni di mercato, l’uniformazione e l’armonizzazione dei metodi di analisi, la protezione delle denominazioni d’origine, la garanzia di purezza e autenticità dei prodotti, la repressione di frodi e della concorrenza sleale.
Fra i tanti studi affrontati attualmente c’è anche la creazione di un’etichetta semplificata valida a livello mondiale, con la descrizione del prodotto e i dati essenziali quali produttore, importatore, gradazione alcolica del vino, capienza della bottiglia.
Per Verona è il riconoscimento, anche grazie alla diffusione presso audience internazionali, delle competenze acquisite nel settore vitivinicolo. sulla scorta dell'esperienza dei Vinitaly, manifestazione che contende al Vinexpo di Bordeaux e al Prowein di Düsseldorf, lo scettro di manifestazione leader mondiale del settore.

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Ministero degli Esteri
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3.1.07

Il 2006 è stato l'anno dell'Italia in Cina

L'anno appena conclusosi è stato dedicato all'Italia in Cina, ma il calendario degli eventi in programma è ancora nutrito (per brevità non ve ne do notizia nel post, ma vi invito a cliccare al link precedente). Nel corso della mia carriera, ho avuto la fortura di partecipare all'organizzazione della Mostra Mercato conclusiva dell'anno dell'Italia in Giappone, tra il 2001 ed il 2002, per cui provo una particolare simpatia per questo tipo di eventi, che hanno il compito sostanziale, oltre che di sostenere l'immagine complessiva dell'Italia presso culture a noi lontane, di stabilire e agevolare rapporti economici tra le econimie dei due Paesi protagonisti.
L'anno dell'Italia in Cina segue a poca distanza un'altra articolata iniziativa alla quale, seppur in maniera discontinua, ho avuto modo di confrontarmi professionalmente, ovvero Made in Italy in Cina, svoltasi dall'aprile 2004 al marzo 2005. Lo spirito di questa, come di altre manifestazioni, è di accedere alla Cina attraverso la presentazione delle più autentiche e genuine produzioni nostrane, ma anche di quell’ “arte del vivere” che ci viene universalmente riconosciuta grazie a settori come l’alta moda, il design, la gastronomia, il tutto improntato allo “spirito di Marco Polo”, senza ostentazioni, ma con amicizia, ricchezza di sinergie e collaborazione.
Oltre la Cina nella quale, mi è stato insegnato, si deve entrare in punta di piedi, ne esiste un'altra nella quale i repentini mutamenti sociali hanno portato la popolazione, soprattutto nella zona orientale che ha il suo fulcro in Shangai, ad acquisire un potere di spesa simile a quello in possesso delle popolazioni occidentali.
Mian Mian, una giovane scrittrice nata a Shanghai nel 1970, riesce a descrivere sapientemente il cambiamento che sta sconvolgendo la Cina nel libro Nove oggetti di desiderio. I giovani: "che cosa vogliono? L'Occidente che hanno negli occhi” stigmatizza la scrittrice.
In Cina vivono un miliardo e trecento milioni di persone e il 70% ha un'età compresa fra gli zero e i trent'anni. Questi giovani sono in gran parte figli unici, a causa della politica di contenimento delle nascite imposta dal regime. Viziati dai genitori e dai nonni, sono bombardati da programmi televisivi d'intrattenimento che invogliano ad appagare bisogni effimeri.
Almeno 100 milioni di abitanti si collocano nella fascia di clienti medio alta. E se la crescita continua con lo stesso ritmo (7% annuo), si stima che nel giro di uno o due decenni altri 300 milioni di abitanti potranno migliorare il loro reddito e raggiungere un discreto potere d'acquisto.
I beni made in Italy sono tra i più richiesti: l’abbigliamento e gli accessori per la persona che si possono comprare a Pechino e nelle città costiere, provengono dalle marche più prestigiose del pret-a-porter italiano. Per conquistare quote di mercato nel settore degli occhiali, le principali griffe italiane hanno realizzato una linea che si adatta al profilo del volto orientale, e in più offre le garanzie del prodotto europeo.
Nel corso del mio approccio con l'evento Made in Italy, ho appreso che la comunicazione che noi occidentali esportiamo in Cina deve essere intesa come cornice, contenere messaggi intelligibili ed ispirarsi ai principi della sinergia, della collaborazione e dell’amicizia tra i due Paesi; dal punto di vista dell'immagine e della creatività, è necessario tener conto della locale tradizione e del diverso significato dato alle cose, privilegiando simbologie che rimandano a ciò che non è deperibile, evitando riferimenti espliciti al tempo, alla politica, alla religione, al sesso e privilegiando simbologie considerate di buon auspicio (ad esempio il colore rosso).
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A proposito di Marca e SoFresh


Nel post di ieri, quello dedicato al trasferimento del SAIEDUE da Bologna a Milano, avevo fatto riferimento a due appuntamenti - Marca e SoFresh - sui quali avrei voluto dirvi di più. Innanzitutto, faccio atto di pubblica penitenza, i quanto non ne sapevo molto ed ho scoperto che le prossime saranno, per Marca, la terza edizione menrte SoFresh si avvia a spegnere la seconda candelina.
Accennavo anche al fatto che gli appuntamenti dedicati al comparto grocery (stiamo parlando di quel comparto che comprende cibi e bevande nel loro complesso) sono ritenuti rischiosi, ma ciò vale per le fiere consumer, quindi dedicate al pubblico generico (il consumatore finale), in quanto i prodotti di utilizzo comune e non complessi (prodotti banali, come vengono definiti dai marketer) non hanno bisogno di essere sottoposti a prova prima di una decisione d'acquisto. Tale assunto è comunque smentito dal grande interesse che, da ormai molti anni a questa parte, riscuotono tutte le manifestazioni dedicate al cibo. Il Salone del Gusto, organizzato da Slow Food, ne è l'esempio più eclatante, grazie alla formula basata sul recupero di tutte quelle tipicità, non solo italiane, che grazie a questo Salone - ed all'attività di Slow Food nel suo complesso - riescono a sopravvivere e a prosperare.
Accanto a questa fiera, di richiamo mondiale, se ne svolgono molte altre in Italia, fino ad arrivare alle tante sagre e feste paesane che hanno il merito di tenere vive tradizioni che non influiscono solo dal punto di vista della conoscenza e degli acquisti di prodotti alimentari tipici, ma che generano in circolo virtuoso che estende i suoi benefici al settore alberghiero, alla ristorazione, all'artigianato, ai trasporti ed all'agrituristico.
Tutto ciò sulla scia di una tendenza, ormai consolidata, che porta ampie quantità di popolazione a ricercare nel cibo l'anelito ad una vita più sana e geniuna, lontana se possibile, da mode, omologazioni e globalizzazioni culinarie, alle quali noi italiani siamo, per tradizione, refrattari.
Di ciò, le catene della Grande Distribuzione, ne hanno fatto tesori da tempo, proponendo sugli scaffali dei punti vendita, prodotti selezionati nei territoti di origine che hanno il compito di soddisfara i bisogni dei consumatori più attenti a determinate specificità (un esempio su tutti, Sapori&Dintorni, proposto da Conad).
Accanto a tale fenomeno, un'altro si è fatto strada, ed è appunto quello delle Private Label, ovvero dei prodotti altrimenti detti Primo Prezzo, risposta della Grande Distribuzione per garantire ai consumatori di poter mettere nel carrello prodotti la cui qualità è certificata e convenienti nei confronti delle marche industriali (sempre per fare un esempio, entrando in un supermercato Coop, accanto ai biscotti Mulino Bianco Barilla, troverete quelli a marchio Coop, e così per molti altri prodotti anche non alimentari).
Da qui l'idea di una Conference and Exhibition il cui interesse - secondo i dati riportati da BolognaFiere - conferma la necessità del mercato di avere una piattaforma privilegiata di confronto che possa essere il luogo di discussione di tutte le tematiche collegate alle Private Label.
"Il secondo Rapporto sulla marca commerciale in Italia - presentato nell’ambito della scorsa edizione di MARCA, realizzato grazie alla sinergia creatasi fra BolognaFiere, le insegne leader della GDO e DO internazionale, l’Università di Parma e con la collaborazione con IRI Information Resources - ha rilevato che i prodotti della Grande distribuzione hanno acquisito una importante quota di mercato: 11,6%, registrando un trend di crescita estremamente dinamico se consideriamo che nel 1995 era pari circa alla metà.
Oggi gli italiani dimostrano grande fiducia nei confronti delle insegne della Grande distribuzione e dei prodotti che queste inseriscono nei pdv con il loro marchio, una fiducia in crescita che avvicina – per comportamento di acquisto – il consumatore italiano i suoi colleghi europei (mediamente in Europa i prodotti a marchio commerciale occupano una quota di mercato pari al 20% con picchi del 35% in Inghilterra).
Una crescita che – analizzata nei dettagli – ha interessato due tipologie di prodotto agli antipodi (marca premium e di primo prezzo). Un vero boom è stato, infatti, registrato dalle marche commerciali nel sud del nostro paese (+10%) dove si acquistano soprattutto prodotti di primo prezzo, mentre nel nord Italia – dove il consumatore è già abituato da tempo a mettere nel carrello private label (si registra il 57% delle vendite di marchi commerciali) la crescita è stata più lenta ma ha interessato i prodotti premium (significativo il dato del Nord-Est, +16.7%).
Le proposte della GDO non si limitano, però, ai prodotti a primo prezzo, ma si compongono di un’ampia gamma di linee di prodotto che vanno a soddisfare le aspettative dei consumatori con linee di prodotti dedicate, ad esempio, all’equo-solidale e alle specialità della tradizione gastronomica locale.
Estremamente dinamiche le strategie di vendita delle insegne che, oggi, si propongono al mercato con strategie di comunicazione più aggressive (la GDO oggi investe in comunicazione) e con un’ampia differenziazione degli obiettivi (dal rafforzamento dei brand alla diversificazione delle linee di prodotto)."
Le prossime edizioni di Marca e SoFresh avranno luogo presso la Fiera di Bologna, il 18 e 18 gennaio 2007.
Il testo virgolettato è contenuto nel sito BolognaFiere.
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Una precisazione doverosa

Ritengo opportuno precisare che i contenuti dei vari post pubblicati all'interno di questo blog, sono ragionati e commentati sulla base di articoli letti su giornali, riviste di settore, informazioni ricevute quotidianamente sulla mia casella di posta elettronica, oppure, più semplicemente, frutto dei quotidiani scambi di opinioni con i miei collaboratori su tutto ciò concerne il mondo delle fiere. Qualora vengano riportati integralmente brani di testi scritti da altri, questi vengno virgolettati ed al termine del post o all'interno di esso, ne cito espressamente la fonte o l'autore. Nel caso delle immagini, la fonte è la rete o immagini da me raccolte durante i molti viaggi di lavoro.
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2.1.07

SAIEDUE si trasferisce a Milano dal 2008


SAIEDUE, la storica rassegna di Federlegno-Arredo dedicata all’architettura, alle finiture d’interni, al recupero ed alle tecnologie per l’edilizia, dal 2008 si trasferirà alla Nuova Fiera di Milano. La prossima edizione, che si svolgerà dal 13 al 17 marzo 2007, sarà quindi l'ultima presso la Fiera di Bologna. Negli anni SAIEDUE (rassegna che ho frequentato per molti anni da studente d'Architettura e dalla quale ritornavo stracarico di depliant che servivano per gli esami) è diventata un vero e proprio "sistema", un cappello al di sotto del quale sono raccolti vari saloni tematici che vanno - solo per fare un esempio - dal SATES Salone delle Tecnologie e Sistemi per Involucro Edilizio, al Sunweek Salone delle Energie Rinnovabili; dal Floor Expo Salone del Pavimento, al Living Stones Salone del marmo e delle Pietre Naturali.
A fronte di questa defezione, Michele Porcelli - AD di BolognaFiere - intende puntare su un panel di nuovi titoli: su tutti SoFresh e Marca, rispettivamente dedicate al comparto degli alimentari freschi e dei prodotti a marchio (due manifestazioni, presumibilmente consumer, sulle quali vale la pena di indagare, in quanto le fiere applicate al grocery sono sempre insidiose). A seguire, sono in calendario Pro Game Show, dedicata al videogioco ed alle attrezature per sale gioco, mentre forte sarà la spinta all'internazionalizzazione con l'organizzazione di due fiere a Shangai, dedicate alla cosmesi e all'arte contemporanea.
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