28.6.07

Esporre in Egitto

L'Egitto, con un tasso di crescita del prodotto nazionale lordo di circa il 5%, è ai primi posti tra i Paesi dell'area economica MENA (Paesi del Medio Oriente e Nord Africa).
In questo favorevole contesto, International Fair Group organizza dall'1 al 4 novembre 2007 alla Fiera del Cairo alcune manifestazioni rivolte alle macchine utensili (Mactech), alle tecnologie per l'aria compressa (Airtech), alla logistica (Handling Expo) ed ai veicoli commerciali (Transpo Tech).
International Fair Group è un organizzatore di fiere specializzate nei settori industriali, con base al Cairo. Il rappresentante per l'Italia è Seint.
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27.6.07

Ancora sul futuro delle fiere

Torno sull'argomento. Credo ci sia da fare un'essenziale distinzione tra fiere b2b e b2c. Finora abbiamo sempre visto al questione delle fiere per le imprese.
Da addetto ai lavori che cerca di interpretare determinati segnali, la convergenza tra comparto fieristico e nuovi media/modalità di comunicazione non mi sembra sia così sentita a livello consumer.

Qui prevale la voglia di spettacolarizzare l'evento fieristico.
Mi spiego. Al MotorShow le aziende partecipano poiché il format della manifestazione, ricco di eventi motoristici di sostegno, garantisce successo di pubblico (in termini quantitativi e di interesse verso il settore);
al MotorShow i visitatori partecipano numerosi perché, oltre a poter visionare le novità del mercato, possono essere protagonisti diretti o indiretti di esperienze emozionanti.
Poco importa se l'organizzatore o l'espositore fa uso di strumenti di comunicazione innovativi basati sul marketing di prossimità o guerrilla: la comunicazione è insita nel
prodotto stesso (la gara piuttosto che la possibilità di incontrare Valentino Rossi).

Lo stesso potremmo affermare per le fiere dedicate al vino; l'ultima edizione di Vitigno Italia ha introdotto un elemento di spettacolarizzazione con la figura del Personal Wine Trainer.
Qui, la platea dei possibili fruitori di una comunicazione che utilizza nuove tecnologie e nuovi concept è talmente eterogenea che, effettivamente, si correbbero grandi rischi di inefficienza del sistema.

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26.6.07

Mondomusica: fisica e musica s'incontrano a Cremona

Come riconoscere il valore di uno strumento e la qualità del timbro?
Questa è la domanda alla quale daranno una risposta illustri professori universitari provenie
nti dalle Facoltà di Ingegneria, Matematica, Architettura, nel corso di un evento che si svolgerà durante la prossima edizione di Mondomusica, a Cremona, dal 5 al 7 ottobre 2007.
"Si tratta - ha dichiarato la professoressa Anna Lucia Maramotti dell'Università di Ferrara, tra le organizzatrici del convegno - di un momento che non solo arricchisce Mondomusica, rassegna internazionale che si è imposta sui mercati mondiali per il suo altissimo livello, ma conferisce alla manifestazione una caratteristica particolare mettendo a disposizione degli operatori e degli studiosi nuove chiavi di lettura in grado di misurare l'importanza di uno strumento."
Approfondisci sul sito della manifestazione.
Leggi l'intervista ad
Anna Lucia Maramotti su Expofairs.
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25.6.07

Lo spirito del tempo

Leggendo il blog di Massimo Carraro (mi fa ricordare i miei trascorsi d'agenzia, tempi memorabili...) mi sono imbattuto in un post che ho trovato estremamente interessante ed alla cui lettura invito coloro che lavorano nelle agenzie di pubblicità.

Sono riportati 5 punti che potrebbero, così come sono, essere assunti a manifesto del presente professionale di tutti noi:

Nel futuro le competenze dei professionisti saranno molto più ampie.

Gli steccati professionali stanno cadendo uno dopo l’altro.

Il successo presuppone una formazione permanente continua.

La cultura della “bella figura” è finita, è arrivato il momento dei talented beginners.

I nostri figli avranno in media tra le 10 e le 14 carriere.

Avendo lavorato per oltre 10 anni come direttore creativo di una piccola agenzia, nell'arco di una giornata passavo dall'essere art director, responsabile della produzione, art buyer, scenografo, tecnico della fotografia.
Posso ragionevolmente dire che ero
multiruolo e multitasking già 20 anni fa.
Grazie a Massimo Carraro per questo spunto. Ti metterò nel mio blogroll...

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22.6.07

EBA Forum, futuro delle fiere, ripensare le fiere

Spesso, in questo blog, abbiamo affrontato la convergenza tra comunicazione fieristica - intesa nel senso più ampio possibile - e nuovi media.
Ho posto la questione anche nella community di Neurona e Matteo di mktg4nerds ha proposto la sua visione:

Sicuramente gli strumenti che offrono gli enti fieristici sono ben pochi se si pensa alle possibilità di interazione/comunicazione offerte dal web.
Mi chiedo però se gli espositori e i visitatori sono in grado di gestire queste modalità di contatto/interazione e se la loro diffusione è significativa.
Oltre alla "confidenza" con i mezzi e alla loro diffusione c'è da considerare anche l' apertura a delegare qualcuno per questa attività di relazione/conversazione.
Per quanto riguarda il B2B, sono convinto che gli enti fieristici possono comunque fare ben poco se non sono le aziende per prime a sviluppare internamente dei processi per sistematizzare e ottimizzare le attività di marketing e comunicazione pre e post fiera.

Il tema è vivo e mi fa piacere che anche all'EBA Forum di qualche giorno fa se ne sia parlato. La questione è sfaccettata e l'obiezione posta è solo una delle possibili angolazioni dalle quali osservare la questione.
Non a caso il malessere di cui soffrono le manifestazioni dedicate all'IT (ad esempio, lo SMAU) sta proprio nel non considerare che una fiera che si rivolge a chi con la tecnologia avanzata convive ogni giorno (e spesso è l'artefice di tali progressi), non può non sperimentare nuove forme di condivisione tra organizzatore/espositore/visitatore.
Non a caso, nuovamente, nel campo IT si stanno sempre più affermando eventi che contemplano anche una sezione espositiva, ma che sono organizzati direttamente da quelle aziende che fanno innovazione ogni giorno (anche se qualche appunto anche a loro andrebbe fatto).
È necessario un cambiamento, anche se bisogna fare i conti con l'elefantiaca organizzazione di alcuni enti, che impediscono - al momento - qualsiasi spinta in avanti. Approfondiremo questi temi.

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21.6.07

CCIAA Bergamo finanzia la partecipazione a MDA INDIA 2007

L'India, si sa, è uno dei nuovi grandi player dell'economia mondiale, soprattutto nei comparti tecnologici.
È per questo che la scelta della Camera di Commercio di Bergamo di finanziare con un voucher di 5.000 euro la partecipazione delle imprese della provincia alla rassegna MDA INDIA 2007 (un progetto della divisione worldwide di Fiera di Hannover, a Bangalore dal 4-7 dicembre prossimi) appare quanto mai importante.
La manifestazione fieristica è dedicata al
settore della trasmissione e controllo di potenza (tecniche di azionamento, trasmissione e controllo di potenza, fluidotecnica idraulica e pneumatica, tecnologie dell'aria compressa e tecnologie vacuum), le cui importazioni in India superano il 70% della domanda totale.
Maggiori informazioni sul sito della CCIAA di Bergamo.

Da Expofairs
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20.6.07

EBA Forum ed il futuro delle fiere

Si conclude oggi l'EBA Forum, evento dedicato ai professionisti del marketing innovativo (Milano, Palazzo Affari ai Giureconsulti). Ho letto l'intervista a Gianluigi Ferri, Fondatore e Presidente di Wireless Srl nonchè organizzatore dell’evento. pubblicata su Marketingroutes.
Un argomento era sicuramente interessante: multicanalità, digitalizzazione e sinergie fra media classici ed emergenti sulla base delle esigenze di comunicazione di alcuni mercati topici, come quello del turismo, del sistema fieristico, dell’organizzazione eventi... marketing di prossimità, interactive marketing, marketing non convenzionale, community marketing - mondi virtuali e Second Life, Business Intelligence e Web Analytics saranno le parole chiave dell’evento e del futuro della comunicazione."

Questa mattina riflettevo su questo argomento e sulle implicazioni in termini di studio teorico e pratico di nuove soluzioni applicate al comparto fieristico: ne è emersa una personale visione, chiara e aperta a molteplici nuovi possibili. Tornerò a parlarne entro breve.

Poi, con l'aiuto, spero, di qualche collega blogger presente all'evento, cercherò di raccogliere del materiale in merito, utile sia per il blog, ma soprattutto, per ampliare il mio raggio di consulenza in favore dei miei clienti. Vedrò anche di trasferire nella community di Neurona questo tema, assolutamente centrale.
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19.6.07

Su Sat8 una trasmissione dedicata alle fiere

Ringrazio Margherita Antinori per la segnalazione di una trasmissione televisiva che va in onda tutti i giorni sul canale satellitare in chiaro SAT8 (canale 859 di SKY), dal titolo CalendiFiere.
Il programma, trasmesso tuti i giorni alle 13.30 e 20.15, è curato e condotto da Alessandra Aureli, in collaborazione con gli Enti Fiera. La rubrica è aggiornata settimanalmente per dare una corretta e puntuale informazione.
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18.6.07

APICEF entra in Federcongressi

APICEF, Associazione Professionisti e Imprese Congressi Eventi e Fiere, entra a far parte di Federcongressi.
Nata nel dicembre 2005, APICEF è un'organizzazione no profit che rappresenta professionisti italiani e imprese di organizzazione fiere, congressi, eventi e fornitura di servizi, alla cui presidenza è stata chiamata Mariella Glorioso:
"La nostra associazione - afferma Glorioso - riunisce circa cento realtà fra le più significative della filiera congressuale e fieristica. Fin dall'inizio abbiamo condiviso pienamente i principi ispiratori di Federcongressi. Oggi siamo felici di far parte di questa squadra, con la quale collaboreremo in modo propositivo per raggiungere gli obiettivi comuni."
Approfondisci su Expofairs.


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Sacra Vacunae

Non è una fiera, ma per favore, non chiamatela nemmeno sagra. Gli abitanti di Vacone (Rieti) potrebbero prenderla male.
Questo che è uno dei più piccoli comuni d'Italia (poco più di 200 abitanti) ospita dal 22 al 24 giugno, l'annuale edizione di Sacra Vacunae, una rievocazione storica in costume dedicata ai fasti della Roma antica.

Ve ne parlo poiché sono affettivamente legato a questi luoghi che
inaspettatamente belli che, con il tramite di alcuni miei amici giornalisti, mi impegno promozionare.

Io ci sarò: mi piacerebbe che anche i lettori romani di questi blog (ma l'invito è esteso a tutti, anche se le distanze potrebbero essere d'ostacolo) decidessero di trascorrere, in allegria e serenità, qualche ora in questi luoghi che potete vedere sul sito del comune.
Sarà anche un'occasione per gustare piatti prelibati cucinati dalle sapienti mani delle donne vaconesi.

Follow up: qui sono disponibili le foto dell'edizione 2007

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15.6.07

Viva Italia Show, il meglio dell'Italia nel cuore di Londra

Dopo il successo della seconda edizione del 2006, Viva Italia Show ritorna il prossimo Ottobre presso la prestigiosa National Hall - Olympia di Londra.
La manifestazione è organizzata dalla Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito, da Blendon Communication e Voices.
L'edizione 2007 di Viva Italia Show (dal 5 al 7 ottobre) si presenta con nuovi eventi culturali e di lifestyle ad un pubblico sempre più selezionato, con una superficie di oltre 8.000 metri quadri, che occuperanno quest'anno i due piani della National Hall e una previsione di oltre 18.000 visitatori durante i tre giorni di show.
Viva Italia Show raggruppa temi e settori diversi: Turismo e Tempo Libero, Cibo e Vino, Moda e Stile, Arte e Design, Artigianato e Tecnologia, Auto e Moto, trasporto, Immobiliare e Casa, Stampa, Editoria e Multimedia, Benessere e Bellezza.
Viva Italia Show si rivolge sia agli operatori commerciali che a un pubblico generico di potenziali clienti, al quale sarà possibile promuovere e vendere in fiera i propri prodotti.
Qui maggiori informazioni sulle caratteristiche della manifestazione e sui costi di partecipazione.

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14.6.07

Fiere e Turismo: dalla parte degli espositori (obiettivi della partecipazione)

Ritorno sui quesiti posti all'interno del forum della community Marketing fieristico di Neurona, riguardo al rapporto tra imprese turistiche e fiere di settore.
Questa volta le domande sono cruciali:
la sola visibilità giustifica sempre e comunque la partecipazione?
fino a che punto le fiere sono un reale strumento di new business?

servono a fidelizzare ulteriormente i propri clienti?


Gli obiettivi della partecipazione ad un evento fieristico sono legati sicuramente all'immagine, ma sono anche commerciali e di prodotto. Questo vale, ovviamente, in tutti i settori e non solo nel turismo.
La mia personale opinione è che, una volta individuate le fiere più adatte per ogni singola organizzazione (in base all'analisi dello storico delle partecipazioni, che contempla numerosi fattori), se non si hanno obiettivi di prodotto (nuove destinazioni nel caso di un TO, nuovi servizi nel caso di un hotel, e gli esempi possono essere molteplici vista l'eterogeneità delle organizzazioni turistiche) si hanno comunque degli obiettivi commerciali e d'immagine che giustificano la partecipazione.

Un discorso a parte meritebbe la distinzione tra fiere, borse e workshop - le tre forme di evento disponibili per il settore turistico - con conseguenti diverse considerazioni sull'opportunità o meno della presenza, ma questo è un argomento sul quale torneremo; così come oggi assume sempre più importanza l'analisi delle nuove fiere turistiche, soprattutto il relazione al periodo di svolgimento ed alla localizzazione (ne abbiamo parlato in altri post, ad esempio qui e qui).

Credo che però, al di là di ogni considerazione personale, oggi il rapporto tra fiere e turismo sta attraversando un momento di crisi che merita alcune riflessioni specifiche. Accanto al passaparola ed alle tradizionali tecniche di comunicazione e promozione, l'internet sta cambiando il rapporto tra fruitore e fornitore del servizio turistico (eccezion fatta per il settore della ristorazione che, a mio avviso, va trattato a parte).
Se da un lato, il cliente consumer fa sempre più riferimento ai siti internet dedicati per organizzare le proprie vacanze, anche il cliente business pretende di ritrovare all'interno dell'organizzazione di una manifestazione fieristica, lo stesso mondo.
Oggi le fiere, non solo quelle dedicate al turismo, devono puntare su due volani d'innovazione: formazione/aggiornamento ed innovativi strumenti di comunicazione
espositore/visitatore, basati sulla convergenza tra i media che consentano feed back in grado di estendere gli effetti benefici di una partecipazione a tutto l'anno, fatte salve le capacità di ognuno a ben utilizzare gli strumenti messi a disposizione.

Solo così gli obiettivi di visibilità, new business e fidelizzazione potranno essere raggiunti.
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13.6.07

Assoeventi ai nastri di partenza

Assorel conferma l’interesse per gli eventi.
A tracciare le prossime mosse dell’associazione, Furio Garbagnati (nella foto), presidente: “Assorel segue da qualche tempo con particolare attenzione il mercato degli eventi non solo per una naturale contiguità di settore ma anche perché questo mercato ha dimostrato negli ultimi anni una straordinaria dinamicità e capacità di crescita non solo in termini quantitativi ma soprattutto in termini di posizionamento strategico e consulenziale.
Abbiamo quindi pensato di poter promuovere ed affiancare la nascita di una associazione di settore, Assoeventi, mettendo a disposizione l’esperienza di una associazione, come la nostra, che è nata e si è sviluppata negli anni secondo una logica di attenzione alla qualità e alla specificità e che proprio per questo ha raddoppiato nell’ultimo quinquennio il numero dei propri associati”.


Fin dall’inizio, la nuova "entità" ipotizzata è stata pensata da Assorel in una logica di affiancamento e mai di assorbimento. “La naturale vicinanza tra il mondo delle relazioni pubbliche e il mondo degli eventi - continua Garbagnati - non può far dimenticare le rispettive specificità che devono e possono essere valorizzate, pur con piattaforme comuni, solo da associazioni autonome ed indipendenti.
Vorrei essere molto chiaro, la nostra non è una logica di cooptazione di un settore al fine di aumentare il nostro peso specifico, è una logica di mercato: contribuire alla nascita associativa di un comparto imprenditoriale che condivida con noi i valori della distintività professionale, qualitativa ed etica ponendosi come punto di riferimento di eccellenza verso un mercato in cui le barriere di ingresso sono praticamente inesistenti e gli interlocutori aziendali stentano a riconoscere skill e professionalità”.
La crescita del mercato, la necessità percepita da parte degli utenti ma anche da parte dell’offerta più sensibile e attenta, di strutturare e codificare le imprese che vi operano, la mancanza di un organo istituzionale che rappresenti gli operatori del settore sono, quindi, elementi che fanno ritenere maturo il momento per la costituzione di un’associazione specifica di settore.
“Pur essendo ancora prematuro anticipare il modello strutturale - conclude Garbagnati -, pensiamo che la nuova Associazione e Assorel, pur nella assoluta indipendenza, possano riunirsi in una Federazione che massimizzi le sinergie logistiche e organizzative, ma anche e soprattutto rappresenti un terreno di incontro e dibattito per le sinergie professionali permettendo al contempo alle due associazioni di concentrare la propria attività sulle problematiche specifiche delle rispettive industry”.
Fonte: Assorel, e20express.
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12.6.07

Fiera Milano acquisisce le fiere del Gruppo VNU

Fiera Milano ha firmato con il Gruppo VNU un contratto preliminare relativo all'acquisizione dei rami di azienda di VNU "manifestazioni fieristiche" per un importo di 2,5 milioni di euro, e "stampa trade" per un importo di 2,3 milioni di euro.
Il ramo di azienda "manifestazioni fieristiche" è costituito da due mostre professionali: Bias (Biennale internazionale dell'automazione, strumentazione, microelettronica e ITC per l'industria) e Fluidtrans Compomac (Biennale internazionale della fluidotecnica, trasmissioni di potenza e movimento, comandi e controlli). Il ramo di azienda "stampa trade" è costituito da sette testate tecniche e da un sito web.
Fonte: Fiera Milano
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11.6.07

Ripensare le fiere

Qualche giorno fa Maurizio Goetz all'interno del suo blog ha affrontato il tema della vetustà di alcuni format di fiere, soprattutto quelle b2b dedicate all'IT ed all'elettronica.
Nel post si pone l'accento sulla differenza tra Miptv e Smau in termini di contenuti, connessioni e conversazioni, ossia sulle opportunità che il fruitore dell'evento fieristico ha - sia esso visitatore o espositore - di rapportarsi con gli operatori prima, durante e dopo le giornate di fiera.

Sono quindi emerse alcune considerazioni sulla responsabilità da parte degli organizzatori di Smau a tenere il passo con il Miptv (fiera dell'audiovisivo che si svolge a Cannes).
La rassegna italiana soffre ormai di una crisi di contenuti e di indirizzo che dura da molto tempo. Da evento b2b è divenuto poi evento b2c per poi tornare ad essere, dallo scorso anno, nuovamente b2b.
Nel frattempo l'evoluzione tecnologica ha accelerato in modo sorprendente, superando l'evoluzione degli scenari che la manifestazione era chiamata a rappresentare.

Le problematiche che gli organizzatori dello Smau dovrebbero affrontare sono molteplici:
sentori di crisi, a livello europeo, delle manifestazioni dedicate all'IT (anche il Cebit di Hannover quest'anno ha sofferto importanti defezioni) a favore di quelle asiatiche;
difficoltà da parte delle aziende organizzatrici a sostenere il passo dello sviluppo tecnologico, in termini di scambio e condivisione di informazioni (nel caso delle fiere, fruizione dei contenuti dell'evento).

Quest'ultimo punto, in particolare, fa emergere lo scollamento tra la realtà che sta cambiando il nostro modo di vivere e lavorare e quanto e in che modo vengono proposti i contenuti di una manifestazione che dovrebbe rendere vivo e pulsante il progresso tecnologico.

Oggi, le nuove tecnologie (siano esse apparecchiature fisiche o piattaforme fruibili in rete) non hanno più bisogno di una fiera per essere presentate al pubblico e di un dato prodotto è possibile seguirne l'evoluzione attraverso il web. Inoltre, le grandi aziende (o perlomeno quelle più organizzate) gestiscono propri eventi fieristici nei quali hanno la possibilità di incontare ed aggiornare il proprio pubblico e la propria rete di vendita.

Ecco quindi la necessità di affiancare all'esposizione, esperienze di aggiornamento e conoscenza che utilizzino al meglio le tecnologie per la condivisione. Lo Smau così come si presenta, ha il sapore di una vecchia Campionaria che non attrae più: il passaggio di proprietà da Promotor alla francese GL Event di Olivier Ginon, porterà novità?
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8.6.07

Borsa del turismo ambientale e rurale.

Ha aperto i battenti questa mattina la prima edizione della Borsa del Turismo Ambientale e Rurale in programma al Musa, il Polo museale della Tecnica e del Lavoro in Agricoltura di Benevento, che fino al 10 giugno, si trasformerà in uno spazio espositivo e richiamerà nel Sannio operatori turistici in arrivo dal nord Europa.
Promosso da Art Sannio, l’agenzia dei Beni culturali della provincia sannita, e patrocinato da Enit, Touring Club Italiano, Regione Abruzzo, Agriturist, Fai e Federterme, l’evento si inserisce all’interno della manifestazione In@natura-Itinerari del gusto, finanziata dalla Regione Campania e dalla Provincia di Benevento.

La borsa sarà caratterizzata dalla presenza di circa cento stand, occupati dalle realtà ricettive e dell’enogastronomia e dei parchi ambientali del beneventano, delle province di Caserta, Avellino, Napoli e Salerno, e di altre vaste aree dell’Appennino Meridionale.
Gli spazi del Musa ospiteranno inoltre numerosi eventi. Nel workshop si incroceranno domanda estera ed offerta italiana con un doppio appuntamento: la sessione di oggi è stata rivolta agli operatori nazionali di prossimità.

Il workshop di domani, sabato 9, organizzato in collaborazione con il Parco del Partenio, sarà invece riservato ai tour operator internazionali, anch’essi ospiti di educational tour in programma nei giorni della Borsa e organizzati da Art Sannio Campania e dal Parco del Partenio.
Saranno oltre 50 i tour operator, di cui circa il 50% saranno professionisti stranieri del turismo, provenienti da alcuni dei principali mercati internazionali. Gli operatori turistici specializzati nei segmenti di mercato proposti dalla Borsa del Turismo Ambientale e Rurale, arriveranno quindi a Benevento da Svizzera, Austria, Germania, Svezia e Norvegia.
Da Tafter
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Finanziamenti per le fiere: dalla Lombardia 700mila euro

È quanto stanziato dalla Regione per sostenere, nel corso del 2007, le manifestazioni fieristiche lombarde a carattere locale e regionale.
In particolare l’intervento regionale prevede la concessione di contributi per manifestazioni fieristiche con qualifica locale e regionale fino ad un massimo del 10% delle spese sostenute e comunque non oltre 20mila euro. Sarà data priorità a fiere locali e regionali di nuova istituzione, a fiere localizzate in Comuni di montagna, a fiere che vedano la presenza tra gli espositori di imprese con un massimo di 9 dipendenti e con 2 milioni di euro di fatturato e di imprese che producano o commercializzino prodotti lombardi tipici, d.o.p., d.o.c., i.g.p. o marchi di qualità.
Il calendario delle manifestazioni fieristiche riconosciute dalla regione Lombardia prevede nel 2007 52 fiere internazionali, 53 nazionali, 80 regionali e 644 locali.
Da Assofiere
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7.6.07

EMECA-European Major Exhibition Centres Association: assemblea a Bologna

Si è tenuta a Bologna, il 31 maggio e 1 giugno, l'assemblea annuale dei membri EMECA-European Major Exhibition Centres Association, l'associazione che riunisce proprietari e gestori dei principali siti espositivi; realtà che si distinguono, per dimensione ed eccellenza gestionale rappresentando, a livello europeo, una quota maggioritaria nell'attività fieristica.
Per la seconda volta BolognaFiere ha ospitato le due intense giornate di lavoro dei rappresentanti degli associati EMECA, che si sono confrontati sulle strategie di sviluppo del business fieristico in relazione allo scenario economico/produttivo internazionale.

Fra i temi dibattuti nel corso dell'incontro: le potenzialità del sistema fieristico europeo a sostegno dell'economia comunitaria, l'evoluzione dei trend di mercato, l'individuazione di format espositivi (innovativi in termini di proposta espositiva e di offerta di servizi), che siano di valido sostegno alle aziende che riconoscono nell'evento fieristico un importante strumento di marketing.
Una tendenza, quest'ultima, che interessa soprattutto i comparti ad alta specializzazione che attribuiscono alle fiere il ruolo di insostituibile momento di incontro di "saperi" e di "scambio tecnologico"; piattaforme di confronto per la "cultura del settore" e "business", ad alto indice di riscontro.

Fra i temi emersi con maggiore risalto nel corso dell'incontro, l'evoluzione dell'evento fieristico in funzione delle esigenze dei settori produttivi e la crescente richiesta di manifestazioni B2C che evidenzia la necessità delle aziende di istituire un momento di confronto con gli utilizzatori finali del prodotto.

Hanno partecipato all'assemblea EMECA 2007 i rappresentanti di:
BOLOGNAFIERE (Italia) - BRAND EVENTS (Gran Bretagna) - BRUSSELS EXHIBITION CENTRE (Belgio) - DEUTSCHE MESSE (Germania) - FERIA VALENCIA (Spagna) - FIRA BARCELONA (Spagna) - FRANKFURT MESSE (Germania) - GENEVA-PALEXPO (Svizzera) - IFEMA MADRID (Spagna)- MCH MESSE SCHWEIZ (Svizzera) - NUERNBERG MESSE (Germania) - PARIS EXPO (Francia) - PARIS-NORD VILLEPINTE (Francia) - RIMINI FIERA (Italia) - ROYAL DUTCH FAIRGROUND (Olanda) - SEPEL EUREXPO (Francia) - THE NEC GROUP (Gran Bretagna) - VERONA FIERE (Italia).

Fonte: Expofairs
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6.6.07

Fiere e Web 2.0

Alcuni post che ho pubblicato hanno innescato delle riflessioni al di fuori di questo blog sull'obsolescenza delle fiere come strumento di comunicazione e relazione, in rapporto agli odierni sviluppi del web.
La domanda posta è se si rende ancora necessario investire così tanto denaro, sia da parte delle aziende, sia da parte degli organizzatori e gestori di Quartieri, nell'organizzare manifestazioni che apparentemente sembrano anacronistiche, in termini di modalità di comunicazione e scambio.
La risposta, affermativa, l'ho data implicitamente con molti dei post precedenti.
Voglio però approfondire qualche aspetto non marginale, dall'esclusivo punto di vista dell'azienda che partecipa ad una fiera per valutare, ad esempio, nuovi fornitori.
Ai tempi della "bolla" internettiana risalente alla fine anni '90/primissimi anni del nuovo secolo, sono nati molti e-marketplace b2b, dove aziende produttrici e distributrici di beni e servizi incontravano "virtualmente" aziende interessate a valutare determinati acquisti.
Gran parte di queste fiere "virtuali" hanno fallito in loro scopo e ciò, essenzialmente, per tre fattori:

coloro che avevano aperto l'
e-marketplace avevano competenze informatiche per far sì che il sito all'interno del quale si sarebbero dovute svolgere le transazioni funzionasse, ma non avevano alcuna competenza dei comparti produttivi che fornivano quei prodotti e quei servizi in vendita;

come emerso da recenti ricerche empiriche, curate dall'Università Bocconi, la quasi totalità dei settori produttivi ha la necessità di stabilire contatti personali e di visionare i prodotti dal vero, magari dopo averli visti, e di massima valutati, nelle due dimensioni offerte dallo schermo di un computer (ciò è particolarmente valido per macchine ed attrezzature ad elevato contenuto tecnologico);

l'evoluzione dell'internet della quale abbiamo già parlato e parleremo ancora in questo blog, ha facilitato enormemente i contatti tra persone ed organizzazioni nonché lo scambio di informazioni e conoscenze, in chiave di servizi ad elevato valore aggiunto, senza per questo essere una minaccia per l'intero comparto fieristico, sia italiano che internazionale.

Se diamo un'occhiata ai siti internet degli organizzatori e dei Quartieri fieristici, ci rendiamo conto che, in effetti, ciò che il www ha reso più rapidamente fruibile, è riferito soprattutto a servizi turistici e fieristici quali le prenotazioni alberghiere, l'organizzazione delle trasferte, i servizi di accoglienza, gli accrediti all'evento ed ai convegni correlati.
In un prossimo post, anche grazie allo spunto di Maurizio Goetz di Marketing Usabile, si tornerà sull'argomento con una chiave di lettura diversa.

Approfitto per dirvi che ho aggiornato e reso più comprensibile l'elenco dei link dai quali potete accedere ad altri siti e blog.

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5.6.07

Corporate blogging e Web 2.0: una chiave di lettura

Il 2007 è l'anno del corporate blogging. I tempi sono finalmente maturi perché le aziende italiane comprendano quale realtà si cela dietro queste due misteriose parole e prendano i necessari provvedimenti.

La chiave di volta di questo delicato processo è, come e più di sempre, la conoscenza: della
blogosfera, delle nuove dinamiche sociali che gli strumenti di social networking contribuiscono a generare, dei nuovi linguaggi che le persone usano ogni giorno in rete per trovarsi, riconoscersi e contarsi.

Lontano dagli schemi di quella stessa comunicazione tradizionale che le aziende avevano imparato a dominare e che, è giusto ricordarlo, in altri contesti ha ancora ragion d'essere.
L'epoca in cui il cliente, insoddisfatto del proprio acquisto, si confrontava da solo contro l'onnipotente azienda produttrice, è ormai al tramonto.

Oggi il
"customer" è sempre più un individuo connesso in rete, informato e consapevole, dominato da desiderio di condividere le proprie esperienze con gli altri. Il nodo di un network pulsante dove il vecchio passaparola è tornato elevato al cubo, amplificato da un megafono chiamato blog.

Contrazione delle parole
web-log, blog significa letteralmente la "traccia nella rete" che le persone lasciano pubblicando pensieri, opinioni, idee senza necessitare alcuna conoscenza tecnica. Bastano un computer e una connessone a internet.
Nati come diari personali, i blog sono strumenti sorprendentemente potenti ed in numero così grande (70 milioni) da costituire un piccolo universo a sè stante, chiamato blogosfera. Un universo che cresce di 120mila unità al giorno (fonte: Technorati).
Milioni di voci che, "conversando" tra loro, discutono anche del vostro brand. E che ne dicano bene o male, non possono comunque essere ignorate. Anche perché ignorarle non significa silenziarle, ma perdere il filo del discorso.

Né ha più senso bombardarle con messaggi persuasivi. L'unica strada è accettare la sfida, comprendere i meccanismi di questa nuovo modo di comunicare, armarsi di umiltà e scendere nell'arena della blogosfera per confrontarsi a viso aperto, mettendo da parte la retorica più adatta alle brochure patinate.
In una parola fare corporate blogging. Finora, il perché. Il come, lo vedremo in seguito."

Alessio Iacona
(giornalista, esperto di comunicazione e web)
blogs4biz.info
Web2.oltre

Una postilla a quanto affermato da Iacona.

Ormai, oltre che consulente nel campo fieristico, mi ritengo un blogger a tutti gli effetti e la velocità con la quale oggi si propagano e condividono informazioni, grazie al web 2.0, ai social network, alla NetTV, deve far riflettere, oltre che sul destino (sul fronte comunicazione) di certe aziende, anche sulle tradizionali strutture di consulenza pubblicitaria e di pubbliche relazioni che dovranno rivedere profondamente il loro modo di operare.

Oggi esiste, per tutti, la reale possibilità di gestire in modo autonomo gran parte dei processi di comunicazione e dei flussi di informazione che attualmente vengono dati in outsourcing alle agenzie di comunicazione e PR. Quindi, fatta salva quella grande di budget destinato alla tabellare classica (sul cui destino pesa, a mio avviso, un grande punto interrogativo), molto potrebbe, a costi irrisori, transitare sul web con poche risorse dedicate.

La rivoluzione è iniziata, ma in Italia, ancora una volta, non ce ne siamo accorti.

Ma le aziende sono fatte di persone: è quindi necessario ancor prima siano le persone a diventare 2.0. Le realtà che molti di noi vivono quotidianamente sono fatte di colleghi e reparti che remano l'uno contro l'altro, di lacune comunicative apparentemente impensabili vista la facilità con la quale, grazie alla rete, è oggi possibile stabilire rapporti tra individui per condividere informazioni e conoscenze.
S'impone quindi uno scatto culturale in avanti, che in Italia dovrebbe essere più grande che in altri Paesi, visto il perseverare di mentalità anacronistiche, legate, ad esempio, al concetto che la produttività del singolo è legata alle ore di permanenza in ufficio, in un mondo dove ovunque siamo possiamo essere connessi e lavorare/condividere in assoluta libertà.
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4.6.07

Italia: emergenza rifiuti, emergenza turismo

"Il rapporto 2007 del World Economic Forum, il prestigioso organismo internazionale che misura dal 1979 l'indice di competitività turistica di più di 100 paesi, assegna all'Italia uno sconfortante 33° posto, ben dopo la Finlandia, il Portogallo e l'Irlanda. Ai primi tre posti figurano, in ordine, la Svizzera, l'Austria e la Germania.
La graduatoria ovviamente non si basa sul numero di presenza turistiche né sul fatturato. L'indice è ottenuto valutando ogni paese sulla base di 13 elementi considerati "chiave" ai fini della competitività e dell'attrattività. Tra questi, il rispetto dell'ambiente, l'igiene e la salute, la sicurezza, la qualità dei trasporti, la professionalità del personale, le risorse culturali e ambientali, i prezzi, ecc.".

Leggo oggi (1 giugno) su Comunicazione Italiana (qui prosegue l'articolo) un commento di Mattia Camellini che mi trova assolutamente d'accordo e che sembra fare il paio con quanto pubblicato, sempre oggi, da un autorevole quotidiano inglese (scusate se sono generico, ma la notizia l'ho ascoltata in auto e non rammento più il nome della testata) che ha messo in prima pagina l'emergenza rifiuti napoletana con la sconsolante immagine di una mamma che con il passeggino cerca di fare lo slalom tra le montagne di sacchi dell'immondizia.

Parliamo tanto (anche in questo blog) di promozione del territorio, di rapporto tra fiere ed imprese turistiche, ma abbiamo assolutamente perso di vista il concetto che non c'è promozione del singolo che tenga, se non vi è, a livello governativo (non importa se centrale o periferico) un indirizzo certo, una politica del turismo che l'Italia ha rinunciato ad avere da decenni e che Italia.it non contribuisce certo ad indirizzare.

La pubblicità che il rapporto del WEF e gli articoli sui giornali esteri fanno al nostro Paese non aiuterà certo la stagione turistica estiva alle porte.
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1.6.07

Fiere e Turismo: dalla parte degli espositori

Nella community di Neurona dedicata al marketing fieristico, della quale sono amministratore, una delle partecipanti ha posto una serie di domande relative all'utilizzo delle fiere da parte delle imprese turistiche.
Le risposte che sto cercando di dare in sede di forum, in base alla mia personale esperienza e visione, voglio da oggi riversarle anche nel mio blog.
Le domande poste sono tantissime e la dura legge del blog mi costringe ad essere sintetico ma alla fine sarà disponibile per tutti coloro che transiteranno da queste parti, una sorta di compendio sulla materia.

Uno dei quesiti posti era:
una volta terminato l'evento fieristico, quali sono gli step ed i migliori follow up da effettuare? E per quanto tempo?

Premesso che la mia personale esperienza in tema di turismo è soprattutto legata ad enti e società pubbliche, in fiera vale ancora la vecchia, ma mai abbandonata abitudine, si scambiarsi i biglietti da visita e di fornire materiale solo a coloro che ti danno in cambio un qualcosa che consente il follow up ad evento concluso.
Ciò consente di poter riempire un
scheda cliente allo scopo di organizzare tutte le informazioni che abbiamo ottenuto dal potenziale contatto in fase di dialogo nello stand.
Altra strada percorribile è la redazione di un
questionario contenente domande su temi sensibili per l'organizzazione che partecipa in qualità di espositore. Le risposte serviranno per capire e valutare, ad esempio, la validità della forma della partecipazione.

A monte, è necessario individuare quali sono i
motivi della partecipazione come espositori (non dimentichiamoci mai che un'azienda deve pianificare con attenzione anche le partecipazioni come visitatore, che costituiscono anch'esse un'importante voce di investimento): la presentazione di nuove destinazioni, nuove rotte, una struttura rinnovata nei servizi, presenza d'immagine e così via.

La fase del
post fiera prevede 4 step:
una
valutazione interna all'organizzazione della partacipazione, per valutare, ad esempio, come sono state accolte le eventuali novità presentate (questo dipende molto dalle modalità utilizzate: all'interno dello stand, in un workshop dedicato o altre metodologie);
stilare una
relazione conclusiva della partecipazione alla fiera;
dare seguito, in tempi assai rapidi (entro pochi giorni), ai contatti con i prospect che abbiamo incontrato in fiera, cercando di non mandare perduto nulla, ma comunque cercando di stilare una sorta di classifica dell'interesse manifestato, utilizzando tecniche di comunicazione tradizionali da sostituire o quanto meno integrare, con quelle più avanzate che prevedono l'utilizzo delle rete anche nelle sue forme più evolute;
aggiornare la mailing list.

Tutto ciò, premesso che non esiste una regola valida universalmente (il turismo ricreativo è connotato da dinamiche diverse da quello cogressuale o incentive, come a sua volta quello ricreativo può averne di diverse a seconda delle diverse popolazioni con le quali ci si rapporta).
In definitiva, i follow up devono essere due: uno interno all'organizzazione ed uno esterno, rivolto ai prospect.

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