3.1.07

A proposito di Marca e SoFresh


Nel post di ieri, quello dedicato al trasferimento del SAIEDUE da Bologna a Milano, avevo fatto riferimento a due appuntamenti - Marca e SoFresh - sui quali avrei voluto dirvi di più. Innanzitutto, faccio atto di pubblica penitenza, i quanto non ne sapevo molto ed ho scoperto che le prossime saranno, per Marca, la terza edizione menrte SoFresh si avvia a spegnere la seconda candelina.
Accennavo anche al fatto che gli appuntamenti dedicati al comparto grocery (stiamo parlando di quel comparto che comprende cibi e bevande nel loro complesso) sono ritenuti rischiosi, ma ciò vale per le fiere consumer, quindi dedicate al pubblico generico (il consumatore finale), in quanto i prodotti di utilizzo comune e non complessi (prodotti banali, come vengono definiti dai marketer) non hanno bisogno di essere sottoposti a prova prima di una decisione d'acquisto. Tale assunto è comunque smentito dal grande interesse che, da ormai molti anni a questa parte, riscuotono tutte le manifestazioni dedicate al cibo. Il Salone del Gusto, organizzato da Slow Food, ne è l'esempio più eclatante, grazie alla formula basata sul recupero di tutte quelle tipicità, non solo italiane, che grazie a questo Salone - ed all'attività di Slow Food nel suo complesso - riescono a sopravvivere e a prosperare.
Accanto a questa fiera, di richiamo mondiale, se ne svolgono molte altre in Italia, fino ad arrivare alle tante sagre e feste paesane che hanno il merito di tenere vive tradizioni che non influiscono solo dal punto di vista della conoscenza e degli acquisti di prodotti alimentari tipici, ma che generano in circolo virtuoso che estende i suoi benefici al settore alberghiero, alla ristorazione, all'artigianato, ai trasporti ed all'agrituristico.
Tutto ciò sulla scia di una tendenza, ormai consolidata, che porta ampie quantità di popolazione a ricercare nel cibo l'anelito ad una vita più sana e geniuna, lontana se possibile, da mode, omologazioni e globalizzazioni culinarie, alle quali noi italiani siamo, per tradizione, refrattari.
Di ciò, le catene della Grande Distribuzione, ne hanno fatto tesori da tempo, proponendo sugli scaffali dei punti vendita, prodotti selezionati nei territoti di origine che hanno il compito di soddisfara i bisogni dei consumatori più attenti a determinate specificità (un esempio su tutti, Sapori&Dintorni, proposto da Conad).
Accanto a tale fenomeno, un'altro si è fatto strada, ed è appunto quello delle Private Label, ovvero dei prodotti altrimenti detti Primo Prezzo, risposta della Grande Distribuzione per garantire ai consumatori di poter mettere nel carrello prodotti la cui qualità è certificata e convenienti nei confronti delle marche industriali (sempre per fare un esempio, entrando in un supermercato Coop, accanto ai biscotti Mulino Bianco Barilla, troverete quelli a marchio Coop, e così per molti altri prodotti anche non alimentari).
Da qui l'idea di una Conference and Exhibition il cui interesse - secondo i dati riportati da BolognaFiere - conferma la necessità del mercato di avere una piattaforma privilegiata di confronto che possa essere il luogo di discussione di tutte le tematiche collegate alle Private Label.
"Il secondo Rapporto sulla marca commerciale in Italia - presentato nell’ambito della scorsa edizione di MARCA, realizzato grazie alla sinergia creatasi fra BolognaFiere, le insegne leader della GDO e DO internazionale, l’Università di Parma e con la collaborazione con IRI Information Resources - ha rilevato che i prodotti della Grande distribuzione hanno acquisito una importante quota di mercato: 11,6%, registrando un trend di crescita estremamente dinamico se consideriamo che nel 1995 era pari circa alla metà.
Oggi gli italiani dimostrano grande fiducia nei confronti delle insegne della Grande distribuzione e dei prodotti che queste inseriscono nei pdv con il loro marchio, una fiducia in crescita che avvicina – per comportamento di acquisto – il consumatore italiano i suoi colleghi europei (mediamente in Europa i prodotti a marchio commerciale occupano una quota di mercato pari al 20% con picchi del 35% in Inghilterra).
Una crescita che – analizzata nei dettagli – ha interessato due tipologie di prodotto agli antipodi (marca premium e di primo prezzo). Un vero boom è stato, infatti, registrato dalle marche commerciali nel sud del nostro paese (+10%) dove si acquistano soprattutto prodotti di primo prezzo, mentre nel nord Italia – dove il consumatore è già abituato da tempo a mettere nel carrello private label (si registra il 57% delle vendite di marchi commerciali) la crescita è stata più lenta ma ha interessato i prodotti premium (significativo il dato del Nord-Est, +16.7%).
Le proposte della GDO non si limitano, però, ai prodotti a primo prezzo, ma si compongono di un’ampia gamma di linee di prodotto che vanno a soddisfare le aspettative dei consumatori con linee di prodotti dedicate, ad esempio, all’equo-solidale e alle specialità della tradizione gastronomica locale.
Estremamente dinamiche le strategie di vendita delle insegne che, oggi, si propongono al mercato con strategie di comunicazione più aggressive (la GDO oggi investe in comunicazione) e con un’ampia differenziazione degli obiettivi (dal rafforzamento dei brand alla diversificazione delle linee di prodotto)."
Le prossime edizioni di Marca e SoFresh avranno luogo presso la Fiera di Bologna, il 18 e 18 gennaio 2007.
Il testo virgolettato è contenuto nel sito BolognaFiere.
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