25.4.07

La concorrenza fieristica (seconda parte)

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Ricollegandomi a quanto detto nel precedente post, relativamente alle fiere dedicate al turismo (nei suoi vari aspetti e tendenze) che si svolgono nella stessa area di influenza in cui gravita Venezia ed il suo GoSlow
(al quale stiamo facendo un bel po' di pubblicità gratuita), la presenza di più eventi che contengono elementi molto simili tra di loro, denota un'inefficienza del sistema.
Come ho avuto modo di commentare in un precedente post, il mercato fieristico europeo (per cui anche quello italiano) è invitato da più parti a fare uno sforzo di aggregazione delle risorse disponibili. La proliferazione di sempre nuovi eventi cozza con le rinnovate capacità di penetrazione dei marcati che le aziende hanno, in maniera piuttosto svincolata dalle proprie dimensioni, grazie all'avvento delle nuove tecnologie ed ai siti specializzati nella vendita di pacchetti turistici online.
Oggi abbiamo due tendenze trainanti: la svolta tecnologica e la riscoperta della natura.
La svolta tecnologica ha determinato che anche un piccolo hotel, un agriturismo e persino un ristorante, hanno la possibilità di entrate in contatto con potenziali clienti solo pochi anni fa irraggiungibili.
La riscoperta della natura (ed il business che intorno si è sviluppato, vedi le tante fiere dedicate al wellness) ha determinato un forte impulso del turismo nei parchi e nelle riserve naturali, delle vacanze in bicicletta e del trekking (solo per citare gli aspetti più eclatanti) e GoSlow cercherà di cavalcare quest'onda.
L'esigenza di dare vita a manifestazioni fieristiche molto simili tra di loro e per lo più in concorrenza sul piano territoriale (questo, a mio avviso è l'aspetto più critico della questione) appare quindi anacronistico, oltre ché sbagliato in termini di programmazione. Rimanendo al settore turistico, la sensazione generalizzata è che ci sia uno scarso coordinamento tra società di gestione dei Quartieri, ed una volontà da parte dei creatori dei progetti (case editrici, società di eventi) di "fare cassa" senza badare al contenuto dell'offerta.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

trovo bella la sua analisi sulle fiere del comparto del turismo nel Nord Est e segnalo che le è sfuggita Fuorirotta a Udine. In generale credo che vi sia un abuso del termine fiera e della parola turismo. Es. su "go slow" dal sito internet, non da l'idea di una fiera sul turismo quando di un evento come festival della letteratura di viaggio, bisogna che gli organizzatori si chiariscano le idee. Un conto sono coloro che raccontano il proprio viaggio ai loro lettori, un conto è l'incontro tra operatori o tra domanda e offerta. Sono due cose diverse e questo ha generato confusione.
Negli ultimi anni c'è un abuso del termine turismo, si interpreta qualsiasi spostamento, qualsiasi tipo di attrattiva come turismo, ho letto oggi 30 Aprile sul Corriere della Sera, una mappa sul turismo in localita di cura miracolose, fonti d'acqua e di cura non medica. Faranno una fiera anche su questo? Io mi auguro di no, ma visto come vanno le cose non si può mai dire....

Alessandra

Anonimo ha detto...

esattamente una settimana prima a Padova c'è il festival della letteratura del viaggio, quando si dice... le coincidenze, ma sopratutto le sovrapposizioni, cosi due eventi, con i stessi temi, a pochi chilomentri e a pochi giorni l'uno dall'altro. E' solo indice di disorganizzazione generale secondo la mia opinione, giocheranno a cannibalizzarsi... spero che tutto questa serva a fare vendere libri e sopratutto a leggerli... anche se tutte e due le inizitive mi sembrano delle buone idee, ma gestite in maniera molto superficiale, da spaventare il pubblico più che attirarlo