6.4.07

A proposito di Italia.it (quinta parte) e buona Pasqua!

Scusate se insisto, ma più ci penso e meno comprendo il senso di questa operazione. Naturalmente, le riflessioni che faccio sono completamente dissociate dalla visione che la politica ha avuto, ed ha tutt'ora, del progetto di questo portale, il cui compito è, almeno nelle intenzioni, di rinnovare la comunicazione e la promozione del turismo in Italia.
Ma il buon senso ci dice che la politica è il più delle volte lontana dalla realtà, per cui finisce per concepire progetti lodevoli nelle intenzioni, ma irrealizzabili una volta calati nel contesto economico e sociale contingente.
Sinceramente, ancor prima delle obiezioni alla grafica del logo, ai contenuti ed alla struttura del sito web, mi sfugge il senso dell'operazione nei termini di necessità di duplicare qualcosa che già esiste.
Mi spiego meglio: esiste un ente pubblico, l'ENIT, che già dovrebbe assolvere al compito di sviluppare le politiche del turismo in Italia, dotato di un sito che per grandissima parte possiede dei contenuti che sono stati inglobati in Italia.it.
Come esiste una organizzazione storica, quale è il Touring Club Italiano, a cui va dato il merito di fare moltissimo per divulgare la conoscenza del nostro Paese, non solo sotto il profilo semplicemente turistico.
A scapito di sembrare ingenuo (bisognava dare 45 milioni di euro a qualcuno), non sarebbe stato più logico e razionale pensare, ad esempio, ad una cooperazione tra ENIT e TCI, piuttosto che ad una riorganizzazione di un ente pubblico che langue ormai da molto, troppo tempo?

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