3.4.07

A proposito di Italia.it (seconda parte)

Torniamo sull'argomento. Ho detto del logo, sul quale non mi pronuncio per il motivo di cui al post precedente (mi limito a dire che, a pelle, non mi entusiasma). Venendo al sito, la situazione di complica e non di poco.
La prima osservazione riguarda lo stanziamento destinato al progetto del portale: si è parlato di cifre astronomiche (45 milioni di euro) che non possono giustificare la semplice progettazione e realizzazione di un portale che, ad una prima analisi che ho condotto in parallelo con altri due siti, uno francese ed uno svizzero, inerenti sempre al settore della promozione ed informazione turistica, non sembra avere caratteristiche particolari rispetto alla concorrenza. Nel senso che è strutturato esattamente come deve esserlo un portale destinato ad illustrare un Paese sotto il profilo delle opportunità turistiche rivolte ad un pubblico mondiale (semmai, manca qualcosa, ma lo vedremo più avanti).
Viene quindi il dubbio che la cifre di cui si è favoleggiato, o contemplavano anche un articolatissimo piano promozionale e pubblicitario, destinato a sostenere o riposizionare l'Italia come "prodotto" unitario (negli ultimi anni, la comunicazione turistica è stata assoggettata alla devoluzione, per cui ogni regione si è mossa autonomamente), oppure si è trattato della solita storia di sperpero di denaro pubblico: in parole povere, non servivano decine di milioni di euro per costruire Italia.it.
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