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I commenti che ho ricevuto a seguito del post nel quale ho dato notizia del GoSlow di Venezia, ed i scambi di opinione che ne sono seguiti, mi spingono ad affrontare il tema della concorrenza fieristica.
Il tutto nasce dalle perplessità sollevate dai lettori del blog riguardo l'effettiva necessità di aprire una nuova manifestazione dedicata al turismo, visto l'affollamento presente in Italia in tal senso.
Le chiavi di lettura per determinare il successo di una manifestazione sono molte ed attengono alla fase di progettazione dell'evento, per meglio dire, alla fase dello studio di fattibilità, concluso il quale si potrebbe optare per l'aborto dell'operazione.
Semplificando, prima di lanciare un nuovo prodotto sul mercato, è opportuno verificare cosa hanno fatto, ed in quali condizioni, i nostri competitor, per definire gli elementi distintivi del nuovo progetto e valutare le infrastrutture delle quali siamo dotati, in modo da poter competere sul mercato nel migliore dei modi.
Una delle chiavi di lettura per determinare la sostenibilità di una manifestazione in una data area locale è data dall'analisi dei seguenti fattori:
- accessibilità al quartiere fieristico (e prima ancora alla città che lo ospita)
- quartieri e manifestazioni concorrenti
- varietà e completezza delle produzioni dell'area scelta come sede della manifestazione
- domanda delle imprese (nel caso di manifestazioni business o miste)
- domanda delle famiglie (nel caso di manifestazioni consumer).
Premesso che non conosco GoSlow se non in modo superficiale e che le informazioni in mio possesso sono quelle di pubblico dominio (15.000 visitatori nell'edizione 2006, circa 90 espositori ed una location con il Forte Marghera che risulta essere ancora in fase di recupero), è comunque chiaro che la manifestazione appartiene al folto gruppo di quelle degli scambi locali, mercati di distribuzione in cui espositori e visitatori provengono dalla zona o dagli immediati dintorni della sede fieristica.
Se prendiamo una cartina geografica e tracciamo una circonferenza con un raggio di circa 100-150 km e facciamo centro su Venezia, troviamo almeno 4 centri fieristici che offrono un evento dedicato al turismo: a Padova, "Vacanze Weekend" e "Waterways Expo", a Udine "NaturalMente Show", a Rimini "TTG", "TTI" e "Luoghi" (anche "Mondonatura" ha una sezione dedicata al turismo all'aria aperta" e per chiudere, Vicenza propone "Tempo Libero" (una sorta di doppione di Mondonatura).
Tutti questi eventi hanno le loro peculiarità (Rimini è più b2b che b2c), ma credo che se si facesse uno sforzo organizzativo, e soprattutto di razionalizzazione (ma cui entriamo nel campo della pura fantafieristica, vista la competizione tra città ed organizzatori), tutti questi eventi (se conto bene, siamo a 9 compreso l'incriminato) potrebbe essere ridotti a 2, uno a Rimini ed uno all'area del nord-est, concentrando quindi le risorse e dando maggiore impulso ai singolo evento.
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1 commento:
Bella l'analisi sulle fiere dell'area del nord est. Sono un agente di viaggio e la sola fiera a cui vado è quelle di Rimini. Ultima Go slow è la fotocopia in negativo di slow food.I partecipanti on line fanno riferimento alla stessa organizzazione che organizza la fiera. Solo loro stessi espositori e organizzatori (?). Diciamocelo si sente puzza di bruciato lontano un miglio e anche di presa in giro
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