23.11.06
Le fiere come strumento di marketing territoriale: l'esempio del Convention Bureau della Riviera di Rimini
Leggo stamane che a giugno del 2008 verrà inaugurato il nuovo Palazzo dei Congressi di Rimini, La struttura, che grazie ai 38.000 mq di suolo occupato, si appresta a divenire la più grande d'Italia nel suo genere, è edificata della Società del Palazzo dei Congressi, controllata da Rimini Fiera, mentre la gestione dei servizi congressuali sarà affidata a Convention Bureau della Riviera di Rimini.
Il potenziamento dell'attività congressuale che inevitabilmente ne deriverà, non potrà che rafforzare la posizione di player di primo piano che la città romagnola occupa a livello internazionale e ciò fa mi porta a fare due ordini di riflessione. ll primo, è l'importanza che l'attività fieristica e congressuale (e degli eventi) ha in termini di ricaduta economica (positiva) sulle aree ospitanti; la seconda, riguarda l'indotto di comunicazione generato dagli eventi che in quel dato luogo si svolgono.
Il primo elemento attiene strettamente al marketing territoriale, in quanto le strutture fieristiche e congressuali (elementi pressoché inscindibili) utilizzano il territorio che le ospitano, ma restituisco allo stesso, una ricchezza costituita dall'insieme delle attività (allestitori, ospitalità, ristorazione, trasporti su varia scala, servizi ai visitatori e al personale, ecc.) che nascono e vivono grazie alla presenza delle strutture espositive.
Il secondo elemento di riflessione riguarda la propagazione dei contatti che una manifestazione è in grado di generare non solo in direzione degli addetti ai lavori, ovvero verso coloro che per motivi professionali vengono direttamente raggiunti da una comunicazione relativa ad un certo evento, ma sopratutto verso coloro i quali, involontariamente colpiti da una comunicazione, che arriva dalla televisione o dai giornali, finiscono con il connotare un luogo (ed i suoi abitanti) caricandolo di valenze e competenze di straordinaria importanza.
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