"Il rapporto 2007 del World Economic Forum, il prestigioso organismo internazionale che misura dal 1979 l'indice di competitività turistica di più di 100 paesi, assegna all'Italia uno sconfortante 33° posto, ben dopo la Finlandia, il Portogallo e l'Irlanda. Ai primi tre posti figurano, in ordine, la Svizzera, l'Austria e la Germania.
La graduatoria ovviamente non si basa sul numero di presenza turistiche né sul fatturato. L'indice è ottenuto valutando ogni paese sulla base di 13 elementi considerati "chiave" ai fini della competitività e dell'attrattività. Tra questi, il rispetto dell'ambiente, l'igiene e la salute, la sicurezza, la qualità dei trasporti, la professionalità del personale, le risorse culturali e ambientali, i prezzi, ecc.".
Leggo oggi (1 giugno) su Comunicazione Italiana (qui prosegue l'articolo) un commento di Mattia Camellini che mi trova assolutamente d'accordo e che sembra fare il paio con quanto pubblicato, sempre oggi, da un autorevole quotidiano inglese (scusate se sono generico, ma la notizia l'ho ascoltata in auto e non rammento più il nome della testata) che ha messo in prima pagina l'emergenza rifiuti napoletana con la sconsolante immagine di una mamma che con il passeggino cerca di fare lo slalom tra le montagne di sacchi dell'immondizia.
Parliamo tanto (anche in questo blog) di promozione del territorio, di rapporto tra fiere ed imprese turistiche, ma abbiamo assolutamente perso di vista il concetto che non c'è promozione del singolo che tenga, se non vi è, a livello governativo (non importa se centrale o periferico) un indirizzo certo, una politica del turismo che l'Italia ha rinunciato ad avere da decenni e che Italia.it non contribuisce certo ad indirizzare.
La pubblicità che il rapporto del WEF e gli articoli sui giornali esteri fanno al nostro Paese non aiuterà certo la stagione turistica estiva alle porte.
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1 commento:
L' immagine ch hai postato é emblematica..quando l' ho vista pensavo si trattasse di chissà quale Paese..invece é la nostra Italia.
Che scandalo quello di Napoli: il problema é che in ballo ci sono troppi interessi politici..e nessuno (ed ho voluto consultare più fonti giornalistiche) é in grado di raccontarci cosa esattamente è accaduto e perché..insomma non mi vergogno a dire che di questa "emergenza rifiuti" ci ho capito ben poco.
Simone
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