I Sistemi Turistici Locali (STL) rappresentano un moderno strumento di promozione dello sviluppo locale, perseguito attraverso una valorizzazione coordinata delle risorse turistiche.
Lo dimostra il seminario organizzato dal Formez che si è tenuto a Roma nei giorni 28 febbraio e 1 marzo, coordinato da Pasquale Barbieri, nel quadro delle attività del Progetto “Sviluppo dei servizi formativi e trasferimento di buone prassi nel settore del turismo e dell’ospitalità”, finanziato dalla Azione 5 della Misura II.2 del PON ATAS (di cui il Dipartimento della Funzione Pubblica è Organismo Intermedio) . Il titolo del seminario: "I sistemi turistici locali nella realtà dei fatti"; i temi dominanti, lo scambio tra pubbliche amministrazioni e l’illustrazione di buone prassi, con l’obiettivo di arrivare a definire delle Linee Guida per la costruzione e la gestione di un sistema turistico di successo.
Gli Enti locali e i soggetti privati (che possono essere singoli oppure associati) si incaricano di promuovere gli STL attraverso un dialogo con gli enti pubblici, le associazioni di categoria, altri soggetti pubblici e privati, secondo quanto stabilito dalla legge 135 del 2001 sulla riforma del turismo. Le Regioni provvedono al riconoscimento dei Sistemi, definiscono come si finanzieranno i progetti ed erogano le risorse del Fondo di cofinanziamento dell'offerta turistica, che sono finalizzate al miglioramento della qualità dell'offerta turistica. Presupposto di questo strumento è, perciò, la programmazione “dal basso”, utile per lo sviluppo delle vocazioni locali e dei tratti caratterizzanti le varie realtà, come motore di competizione.
Non si deve però escludere la collaborazione interregionale o sovraprovinciale: questa, anzi, è al centro dell’attenzione dell'Unione Province Italiane; sono comunque sempre i Comuni gli enti più direttamente interessati dall'innovazione portata dalla legge, essendo i più adatti a funzioni di livello locale.
La Basilicata ha introdotto gli STL nel 2003: adesso gli STL locali coincidono con le cinque Aree Prodotto, istituite nel 1996 sulla base di affinità e comuni possibilità di offerta turistica, più che su una precisa definizione geografica. Le Aree Prodotto sono un elemento fondamentale del marketing turistico e territoriale lucano.
Il percorso seguito dalla Provincia di Reggio Calabria è iniziato, invece, alcuni mesi fa, con incontri con gli enti locali, gli operatori e le associazioni di categoria, per stabilire una linea unitaria e condivisa di interventi. Un percorso continuato con l'identificazione e il raggruppamento per aree delle ricchezze dei territorio, così suddivise: eccellenze archeologiche, storico-artistiche e climatico-ambientali per l'area della Locride, Reggio Calabria per l'area dello Stretto, sistema mare-monti collegato all'Aspromonte per l'area della Costa Viola, peculiarità climatiche ed etnico linguistiche per l'area Grecanica e, infine, caratterizzazione agro-alimentare e dell'architettura del lavoro per l'area del Tauro. Per ciascuna area si sono quindi identificati i punti di forza, sui quali costruire lo sviluppo turistico.
Nelle Marche, il Sistema Turistico Locale “Misa Esino Frasassi” ha visto la luce il 16 maggio scorso, quando i soggetti promotori hanno firmato un protocollo di intesa che ne stabilisce linee di indirizzo e funzionamento. Ai soggetti che hanno sottoscritto per primi l’accordo come promotori se ne sono aggiunti altri, a confermare il carattere fondamentale del STL quale forma di aggregazione fra soggetti pubblici e privati, singoli o associati, interessati a vario titolo alla valorizzazione e alla formazione dell’offerta turistica locale.
Fonte: Tafter
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30.3.07
Valorizzare il territorio mettendo a sistema le risorse: i Sistemi Turistici Locali
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